Risale ormai a dieci anni fa
“Fair Youth”, album strumentale degli inglesi
Maybeshewill ristampato oggi da
InsideOut Music.
Le coordinate sono quelle - a onor del vero in anticipo sui tempi - del post-rock articolato ma orecchiabile portato alle masse da
Long Distance Calling e figliocci (
“In Amber”, “You And Me And Everything In Between”), un po’ più tosto all’occorrenza (
“Fair Youth”, “Permanence”), ma più convincente quando si smorzano i toni (
“Asiatic”, “In The Blind”).
La ricerca timbrica è un valore aggiunto (
“…”, “Waking Life”), così come le atmosfere intense e cinematografiche di
“All Things Transient”, “Sanctuary” e
“Volga”.
A prescindere da tutto, un disco gradevole, ma invecchiato così così.
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