Tornano, a 3 anni di distanza dal bellissimo (ma quando mai hanno fatto dischi brutti?!)
Force Of Danger, i
Kryptos, gli incontrastati portabandiera del metal indiano;
Decimator rappresenta il settimo sigillo discografico per la band di Bangalore, uscito per la fedelissima
AFM Records che, da anni, ha scommesso (a ragion veduta) su di loro.
I Nostri, rimasti orfani dello storico bassista (e vocalist) Ganesh K, rimpiazzato, per l’occasione, dallo svedese
Robin Utbult (già nei
Vicious Rumors ed ex-
Air Raid), possono però contare sull’apporto dei soliti
Nolan Lewis (voce, chitarra),
Rohit Chaturvedi (chitarra) e
JJ Tartaglia (batteria).
Decimator è il classico disco a cui i
Kryptos ci hanno abituato da ormai più di 20 anni; un lavoro crudo ed essenziale, con tracce veloci e semplici dal punto di vista tecnico-compositivo, ma esplosive e soprattutto decisamente efficaci, per merito della sferzata di energia che riescono a sprigionare.
I brani contenuti all’interno del disco sono solamente dieci, per un totale di 32 minuti e sono caratterizzati, come sempre, da un cantato estremamente sporco ed un’aggressività (sia chitarristica che ritmica) che lascia il segno, senza però perdere la propria invidiabile musicalità; a tal proposito, i riffs di alcune tracce (
Fall To The Spectre’s Gaze,
Turn Up The Heat, la title-track,
Pathfinder), per stile compositivo, potrebbero ricordare una “versione semplificata” dei primissimi
HammerFall (quelli di "Glory To The Brave" o "Legacy Of Kings", per capirci), ma poi, i brani prendono, come è giusto che sia, la propria strada, in totale autonomia.
In tutti questi anni di attività (ormai sono ben 26!) la band è riuscita, nel complesso, a mantenere completamente intatte le proprie caratteristiche peculiari; ovvero, un sound “mordi e fuggi”, immediato, piacevolmente ruvido (ma anche melodico) e dannatamente genuino, garantendo quella vigoria musicale di cui si parlava precedentemente.
Insomma, i
Kryptos di
Decimator, pur avendo ormai inevitabilmente perso l’effetto sorpresa dei primi album, si confermano, una volta ancora, il manifesto più puro e qualitativamente migliore dell’heavy metal asiatico, grazie alla loro visione musicale, priva di fronzoli, tutta cuore, sudore e chitarre taglienti!
Ancora una volta: BRAVI e AVANTI COSI cari
Kryptos!
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