In questo split tutto finlandese possiamo trovare il connubio tra
Aesthus e
Sieluhaaska:
"Kaksi liekkiä Saatanalle", rilasciato tramite la
Purity Through Fire.
I primi sono un gruppo formatosi recentemente, nel 2017 per la precisione, e con all'attivo un full-length nel 2022,
"Hänen temppelinsä varjoissa"; mentre
Sieluhaaska è una one black metal band ancora più recente che prese vita nel 2019, e vede nella sua discografia solo uno split e un EP.
Aesthus I due brani dei cinque blacksters sono di qualità altissima, il primo si apre con un intro dove i giri di basso sono in evidenza, richiamante alcune soluzioni dei
Joy Division, per poi partire con un classico e gelido riff assassino tipicamente black, celante un retrogusto epic/folk mutuato forse da
"Hordalands Doedskvad" (2005) dei
Taake, su cui si staglia una grandissima prova vocale. Un esempio fulgido di come dovrebbe suonare questo genere: ricercato, crudo, melodico e al contempo dotato di hooks che ne impediscano la sua dispersione nel tempo.
Stessa cosa vale per il secondo brano, il quale si muove su una linea forse più dura e satanica; tuttavia ancora più catchy e con un mood vagamente "rock" in grado di risultare vincente.
Black Metal di altissimo lignaggio.
SieluhaaskaSi avverte che il progetto è più acerbo rispetto agli Aesthus, ma vi è anche da tenere conto che si tratta di una one man band...
In ogni caso anche qui troviamo due brani di discreta fattura, probabilmente ancora più ancorati alla vecchia scuola.
Suoni leggermente più ovattati, un sottofondo atmosferico maggiormente sviluppato e numerosi richiami alle prime band norvegesi; probabilmente un po' troppo debitore al conte; in particolar modo nel secondo brano, contenente alcune trame di chitarra simili a
"Det som en gang var" di
"Hvis lyset tar oss" (1994).
Anche qui si gioca la partita sulla sfida posta dalla ricerca di strutture "accattivanti" (non banali), allo scopo di instaurare un feeling immediato con l'ascoltatore tramite una ricerca incessante dell'essenzialità, e di una forma canzone che mediante vari hooks non non si dissolva mai completamente, perfino quando il minutaggio inizia a salire.
Quest'ultimo punto, l'essenzialità e la ripresa dal passato di quelle strutture musicali in grado di entrare immediatamente nell'orecchio, e di albergarvi per l'eternità, è ciò che pone le due formazioni sullo stesso sentiero. Benché gli
Aesthus usino una via più diretta e lineare, mentre i
Sieluhaaska si inoltrino in una radura lievemente più atmosferica.
Venti minuti dove il Black Metal regna incontrastato.
Recensione a cura di
DiX88
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