Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:50 min.
Etichetta:earMUSIC

Tracklist

  1. I AM
  2. IT IS WHAT IT IS
  3. TURN A BLIND EYE
  4. MY DESIRE
  5. WHISPER TO A SCREAM
  6. HIGHER
  7. LIFE
  8. COME WHAT MAY
  9. I WANT IT ALL
  10. BEAUTIFUL DISUNITY

Line up

  • Corey Glover: vocals
  • Mike Orlando: guitar
  • Booker King: bass
  • Taykwuan Jackson: drums

Voto medio utenti

What's your favorite color baby? Living Colour! Sono passati un bel po’ di annetti da quando i Living Colour con il loro debutto raggiungevano il successo (anche grazie al tour con i Rolling Stones … altro che Måneskin …) e contribuivano in maniera sostanziale all’allargamento dei confini della musica rock, fornendo un impulso importante al cosiddetto funk-metal, diventato poi un fenomeno musicale (e non solo … si pensi alla Black Rock Coalition …) ad ampio spettro, di quelli, come spesso accade, tanto impattanti quanto divisivi.
I Living Colour, passata la “sbornia" da popolarità, si sono sciolti e poi riformati attraverso una parabola professionale che li accomuna a molte altre formazioni, ma chi ha continuato a seguirli ha potuto constatare quanto il loro sound abbia saputo mantenere efficacia e creatività.
Ora, ritrovare Corey Glover, il loro fenomenale vocalist, in questo nuovo progetto denominato Sonic Universe, affiancato da Mike Orlando (Adrenaline Mob) Taykwuan Jackson (Sworn Enemy) e Booker King (Santana, Paul Simon, Billy Cobham …), non può che accendere le fantasie di tutti quelli che, per esempio, hanno appurato come in “Shade” (il bellissimo lavoro del 2017) il gruppo newyorkese non abbia perso una stilla del suo smalto.
Ebbene, a costoro, così come a tutti gli estimatori del genere, non posso che consigliare caldamente il contatto con “It is what it is”, un disco intriso di un’energia prorompente, con un Glover in forma smagliante e il resto della band assolutamente all’altezza delle inevitabili elevate aspettative.
Musicalmente, siamo dalle parti dei momenti più heavy dei suddetti Living Colour, mescolati con le scosse terremotanti dei Rage Against The Machine e con appena un pizzico del groove caldo e denso di certi King’s X, e in tale contesto il primo plauso (il secondo in realtà, subito dopo quello indirizzato a Mr. Glover, vero “catalizzatore emotivo” della situazione …) va speso per Mike Orlando, degno epigone di maestri dello strumento del calibro di Tom Morello e Vernon Reid.
Aggiungiamo una sezione ritmica davvero pirotecnica ed otteniamo bordate soniche come “I am”, con il suo andamento sincopato e avviluppante, o come la title-track dell’opera, che esplode negli speaker con tutta la cangiante e furiosa carica di un R&B metallizzato.
Turn a blind eye” (che sembra cantata da Glenn Hughes …) e ancor di più la fremente “My desire”, piaceranno in particolare ai fans dei RATM, mentre l’hard-rock blues pastoso “Whisper to a scream” concede un’opportuna pausa ad un programma fin qui veramente frenetico e incalzante.
Un flusso sensoriale impetuoso che riprende la sua corsa grazie alla pulsante “Higher”, seguita da “Life”, lievemente meno incisiva, e da “Come what May”, che invece ritorna a sollecitare prepotentemente i gangli sensoriali attraverso un riuscito mix di RATM e Lenny Kravitz.
Ottime vibrazioni le garantiscono ancora sia la melodia seducente di “I want it all” e sia la travolgente “Beautiful disunity”, un autentico vortice di tensione espressiva e catarsi con cui i Sonic Universe si congedano da un ormai pienamente soggiogato ascoltatore.
It is what it is” non possiede, per ovvie ragioni, la carica “sovversiva” che la contaminazione sonora a cui si rivolge arrivò ad avere nei primi anni novanta e non ha nemmeno la “genialità” dei capisaldi del settore, ma è anche ben lontano dall’apparire una sterile operazione “nostalgica”, appagando in maniera intensa la “voglia” di funk-metal di tutti coloro che la desiderano ritrovare o non l’hanno mai persa.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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