Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:33 min.
Etichetta:Via Nocturna
Distribuzione:Solid Rock

Tracklist

  1. ZAWRAT
  2. LIMBA
  3. WIECZNIE
  4. FAUST
  5. MAJ
  6. TURNIA

Line up

  • Wojciech Fikus: Guitars (2014-2015, 2020-present)
  • Mieszko Smoliński: Vocals, Bass (2014-2015, 2020-present)
  • Paweł Patyniak: Vocals, Guitars (2014-2015, 2020-present)
  • Władysław Robert Pastuszenko: Drums (2020-present)
  • Maciek Zalasiński: Guitars (2023-present)

Voto medio utenti

Gli Halny sono una black metal band polacca formatasi nel 2014, entrata in pausa poco dopo, nel 2015, e rientrata in attività nel 2020.
Rilasciano nel 2024 il primo full-length: "Zawrat", sotto l'egida dell'etichetta Via Nocturna.

Gli Halny propongono un black metal piuttosto melodico che si muove nella direzione delle coordinate tracciate dai Mgła, che ormai sembrano essere divenuti un punto di riferimento per buona parte della nuova generazione dell'arte oscura.
I polacchi condensano ciò che hanno da dire in soli 33 minuti di musica, distribuiti su sei brani.
Le tracce sono costruite su strutture piuttosto ariose, contraddistinte da molte divagazioni di stampo heavy, e con un guitarwork, come si può evincere da quanto accennato poco sopra, piuttosto melodico; melodie non sempre ottenute per via diretta, bensì, frequentemente, tramite particolari accostamenti di dissonanze.
Si fa un ampio utilizzo di ritmi sincopati e si alternano parti dense di cambi di tempo ad altre più monocorde e ripetitive; a tutto ciò si aggiungono le linee vocali che si muovono stilisticamente a metà strada tra il growl e lo scream, al cui interno si può rivenire qualche piccola sfumatura epica; e in generale vi è un leggero tocco death, nelle declinazioni più armoniche del genere. E tale tocco, a mio avviso, forse li avvicina vagamente agli Uada, con cui, in linea di massima, almeno da quel che mi è parso di capire, li accomunano anche le tematiche.

I brani sono ben strutturati e convincenti; i polacchi sanno arrivare al punto, e gli elementi a cui ho fatto riferimento durante l'articolo sono miscelati con una peculiare dinamica interna in grado di tenere alto il pathos.
Il problema di "Zawrat" risiede tutto nella scarsa originalità.
Gli Halny quello che si propongono di fare lo fanno bene, tuttavia dovrebbero smarcarsi dai loro maestri, se vogliono proseguire e convincere con il loro black metal.

Recensione a cura di DiX88

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