Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:49 min.
Etichetta:Dusktone
Distribuzione:Dusktone

Tracklist

  1. BOG SRAMOTE
  2. SATURNALIAN RITES
  3. ZáSTOR
  4. JUTRU
  5. VORTEKS STRUPA
  6. DRESDEN
  7. SEOLFOR THRENODIE
  8. VINIFERA

Line up

  • Artur Felicijan: Vocals, Guitars (lead), Keyboards (2005-present)
  • Gajwasz Guitars (2010-present)
  • Tine Horvat Drums (2014-present)
  • Gal Vogrič Bass (2015-present)

Voto medio utenti

Gli sloveni Dekadent tornano sul mercato a distanza di circa cinque anni dal precedente "The Nemean Ordeal", con il loro settimo lavoro lungo: "Dionyst", rilasciato sotto l'ala della Dusktone.

"Dionyst" è un disco difficile da inquadrare, in quanto si muove su delle coordinate probabilmente ascrivibili al Black Metal dai contorni atmosferici, altresì reinterpretato in maniera piuttosto atipica. Senza dubbio non si tratta di un ascolto da prendere alla leggera; necessita di una certa attenzione nonostante la sua durata sia tutto sommato contenuta (circa 50 minuti spalmati su 8 brani). È molto ampio l'uso delle melodie; io ci trovo richiami, o quantomeno similitudini, per certi aspetti, al Black dai contorni Doom estremamente armonici di gruppi come Wyrd e Dolorian ("Seolfor Threnodie"); a cui si aggiunge anche una certa influenza della scuola teutonica riscontrabile nelle quadrature di certe dinamiche, in particolar modo quando i tempi iniziano a salire e l'asta del nichilismo sonoro si impenna.
Qui non troviamo i tipici blast beats a oltranza – che pur sono presenti, si pensi all'incipit della conclusiva "Vinifera" –, al contrario siamo più sull'ordine di partiture basate su tappeti di doppia cassa, tupa-tupa e incastri improvvisi, a sostegno di un guitarwork che nei momenti più caustici assume trame discretamente dissonanti; pur conservando sempre un intrinseco senso dell'armonia e un'attitudine evocativa che da luogo ad un lavoro nell'insieme fortemente poetico, nonostante la sua brutalità. Un poetica gelida, oscura, bensì, talvolta, anche struggente.
Forse alcuni passaggi risultano leggermente avviluppati su sé stessi, e questo disperde un po' il pathos, ma si tratta di momenti di breve durata e non tali da inficiare eccessivamente la qualità complessiva dell'album.

"Dionyst" è un LP che nella sua originalità si mantiene in concordanza con la tradizione; questo anche grazie a una produzione leggermente ovattata e con qualche piccolo sbalzo sonoro oculatamente inserito qua e là. Inoltre possiede, in numerosi frangenti, quella sensazione di oscurità siderale di sottofondo - ottenuta anche tramite un saggio uso di synth e keyboards - che avvolge lo spettro sonoro degli strumenti principali richiamando da vicino, inevitabilmente, la scuola scandinava.

Il nuovo album dei Dekadent è un'opera audace e interessante, adatta a chi ha una visione più ampia delle possibili declinazioni della fiamma nera.
L'auspicio è che i blacksters sloveni possano svilupparla ancora meglio nel futuro più prossimo…




Recensione a cura di DiX88

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