Copertina 8,5

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:1999
Durata:36 min.
Etichetta: At War Records
Distribuzione: At War Records

Tracklist

  1. YHTÄ YÖN KANSSA
  2. MUSTAMAA
  3. KUOLEMA KRISTUKSELLE
  4. DE VERMIS MYSTERIIS
  5. PORTINVARTIJA
  6. JUUDAS
  7. KOSTO
  8. VIIMEINEN TAISTELU

Line up

  • Narqath: Guitars, Bass, Keyboards, Vocals (clean), Lyrics, Songwriting (tracks 1-8)
  • Varjoherra: Vocals (lead), Lyrics (tracks 2, 5)
  • Kalma: Drums, Songwriting (track 6), Lyrics (track 5)

Voto medio utenti

Gli Azaghal sono una Black Metal band finlandese formatasi nel 1995, inizialmente con il nome Belfegor - poi cambiato perché già appartenente a un'altra band austriaca -, per volontà del chitarrista Narqath, figura di rilievo del panorama finnico - il quale darà vita pochi anni dopo anche agli Wyrd -, e dall’ex batterista Kalma.
Insieme a Behexen, Sargeist, Horna, Satanic Warmaster, Barathrum, ecc.ecc., gli Azaghal sono tra i principali pionieri della seconda generazione del Black finlandese; ovvero coloro che hanno portato avanti l'arte oscura in Finlandia dopo i capostipiti Beherit, Impaled Nazarene e Belial.

Gli Azaghal, dopo tre demo nel 1998, esordiscono con il primo lavoro lungo nel 1999: “Mustamaa”, sotto l’egida della At War Records. Qui sfoggiano un Black Metal molto grezzo e dai suoni raw, con buona alternanza tra momenti veloci e cadenzati di chiara ispirazione Darkthrone e Immortal degli albori, a cui si aggiungono retaggi di Mütiilation e Judas Iscariot. Saltuariamente possiamo trovare anche qualche momento con parvenze di clean vocals stile primi Enslaved, o comunque non propriamente in scream, che donano al prodotto un alone mistico (dove aleggia lo spettro di Burzum) che ben si amalgama all’essenzialità e all’intransigenza sonora dell’album; sancendo così la nascita di una delle opere più intense del panorama finlandese.
Il seguente “Helvetin yhdeksän piiriä”, sempre del 1999, mostrerà invece una maggiore maturità da parte degli Azaghal, configurandosi, procedendo per sommi capi, come un LP con meno variabili del predecessore, e con una produzione più nitida; tuttavia, a mio avviso, a discapito di parte di quella magia e, tutto sommato, originalità, che aveva contraddistinto il debut album. In ogni caso sarà anch'esso un ottimo full-lenght.

“Mustamaa” sfodera un Black Metal feroce, spontaneo e pieno di amore per questo genere, come ormai, purtroppo, non se ne sentono più. Indubbiamente tra i migliori del suo anno, e della discografia degli Azaghal; collocabile un gradino sotto solo al più estroso "Codex Antitheus" del 2005.

Intransigenza, misticismo e furia iconoclasta.

Recensione a cura di DiX88

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