I norvegesi
Malum, da non confondersi con l'omonima band finlandese, dopo la loro prima pubblicazione, l'EP
"Ad Mortem" del 2022, rilasciano nel 2023, in forma indipendente, il loro album di debutto:
"In Nauseam".
"In Nauseam" è un prodotto tipicamente norvegese, dove vengono condensati in appena 37 minuti tutto quello che è lo spirito della declinazione atmosferica, dai connotati minimalisti, della fiamma nera. Si hanno spesso echi provenienti dalla direzione dei
Gorgoroth più "meditativi" e comunque sia delle formazioni della prima guardia del Black.
Non c'è molto di cui disquisire su un prodotto di questo tipo; tutto si muove tra paesaggi monocromatici e desolanti, dove trovano spazio pochi cambi di ritmo e ci si attesta perlopiù su andamenti medio/veloci. I suoni sono sporchi, leggermente confuse le dinamiche di batteria - quasi perennemente in blast beat -, che talvolta resta un po' ovattata e nelle retrovie, soprattutto la doppia cassa che quasi mai la si avverte con distinzione. A mio avviso una produzione perfettamente aderente ai canoni stilistici del genere… Dispiace che qualche buongustaio ancora se ne lamenti… Questo è il Black Metal.
L'atmosfera gelida e alienante ben si sposa con i testi estremamente tetri di stampo esistenzialista, ben scanditi, in forma tutto sommato intelligibile visto il genere, dalle linee vocali del singer di cui è quasi sconosciuta l'identità,
(qui accreditato come
E.T.S); il quale utilizza una via di mezzo tra uno scream e un growl rantolante assai grezzo e primitivo.
Mi è capitato di leggere, da più di uno scrittore, l'attribuzione di una forte somiglianza dei
Malum ai
Mgła; a mio avviso un parallelismo non calzante, poiché, seppure abbiano la medesima attitudine atmosferica di matrice norvegese, i
Malum sono decisamente più monocorde, tradizionalisti e meno progressive rispetto ai polacchi (che io adoro).
Casomai li assocerei maggiormente ai connazionali
Whoredom Rife; ben distinguendosi da essi per un sound meno al passo con i tempi e probabilmente per una qualità stilistica leggermente inferiore.
Certamente
"In Nauseam" non è catalogabile nella frangia dei capolavori, e di sicuro non rappresenta niente di originale; tuttavia possiede un forte potere evocativo e una discreta maturità artistica, visto e considerato che si tratta del primo lavoro lungo dei
Malum.
Recensione a cura di
DiX88
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