Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:23 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. ANXIETY
  2. ESMEE'S STORY
  3. GULLFOSS
  4. IN MY MIND
  5. RELEASE ME

Line up

  • Alix: vocals
  • Basile: all Instruments
  • Florent: all Instruments

Voto medio utenti

I Dislimn sono un trio francese, formato da una vocalist (Alix) e due polistrumentisti (Basile e Florent), pieni di buone intenzioni che cerano di riversare nel loro debutto discografico, intitolato Esmee.
La band, in questo EP d’esordio, ci propone un sound a tinte progressive, con qualche venatura doom, che si concretizza mediante delle tracce dall’andamento ipnotico, con atmosfere, a metà strada, tra l’onirico ed il psichedelico, che però, non sempre sortiscono l’effetto desiderato. Le trame melodiche, estremamente curate, sono morbide e delicate (forse troppo?), nel tentativo di cullare (forse troppo?) l’ascoltatore durante il suo viaggio all’interno della sognante concezione musicale della formazione transalpina.
L’intenzione, nemmeno tanto velata, dei Dislimn sarebbe quella di giocarsi tutte le proprie chances sull’aspetto evocativo del disco ma, in realtà, questo lavoro troppo spesso, finisce per scadere in una desolante piattezza, interrotta solo da qualche raro sussulto, come avviene ad esempio per la strumentale Gullfoss, indubbiamente l’episodio migliore dell’intero album, tuttavia non basta; troppo poco per meritare una sufficienza piena.
Le 5 tracce contenute in questo EP che, molto probabilmente è un concept, presentano degli spunti degni di nota e possono vantare tutte una certa eleganza compositiva, che però, non è accompagnata da altrettanta intensità ed incisività musicale, generando cosi, un disco anonimo e che, a conti fatti, non lascia molto all’ascoltatore.
Esmee dunque, è un album che sembra rimanere prigioniero delle sue ambizioni eccessivamente raffinate; puntando solo ed esclusivamente sulla sfera emozionale, a scapito della sostanza, senza riuscire mai a mordere veramente; anche quando le chitarre si ispessiscono, rimane un lavoro sempre eccessivamente lineare e, alla lunga, anche un pò monotono.
Sia chiaro, le qualità di questi musicisti non si discutono e i margini di miglioramento, soprattutto in fase di song-writing, sono ampi; starà a loro sfruttarli meglio in futuro!


Recensione a cura di Ettore Familiari

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