Gli emiliani Hierophant, in corsa nel circuito underground dal 2009, e con all'attivo la pubblicazione di ben cinque full-length, di cui l'ultimo nel 2022, "Death Siege" (Season of Mist Underground Activists), rilasciano, tramite la Dusktone, la loro prima registrazione live:"Gateway to the Abyss".

È qualche anno che seguo gli Hierophant, e personalmente ritengo che siano una delle realtà più valide del panorama estremo italico, dunque non mi stupisco che siano finiti sotto contratto con la Dusktone, la quale si riconferma essere un'etichetta che sa bene quali gruppi selezionare.
Gli Hierophant non conoscono il senso del limite e si spingono realmente ai poli estremi del Metal, con la loro miscela incandescente di Blackned Crust/Death dalle sfumature Sludge piuttosto marcate, perlomeno quando le dinamiche scalano la marcia.
Un gruppo che pur rimanendo sotto il segno dell'intransigenza, volto al culto più devoto della blasfemia nelle declinazioni di un sound tradizionale, ha sempre saputo in qualche misura evolversi e perfezionare la propria proposta, pur continuando imperterriti a seguire la scia della devastazione sonora.

Adesso entriamo nello specifico di "Gateway to the Abyss".

Questa release immortala lo show del gruppo tenuto all'Hellfest il 17 giugno del 2023, donandoci uno spaccato realistico di ciò che sono al giorno d'oggi gli Hierophant.
Si tratta di una registrazione piuttosto breve, solo 6 tracce per un totale di 31 minuti; tuttavia nel nostro giudizio dobbiamo tenere presente che l'estremità della loro musica certamente non si addice a un live di lunga durata; ed inoltre, che la creatura emiliana, essendo considerata, ingiustamente, assieme a tante altre valide realtà, una formazione minore, ad un festival sullo stile dell'Hellfest, difficilmente avrà mai la possibilità di inserire una scaletta ricca e pienamente rappresentativa del proprio valore.

La tracklist che gli emiliani propongono in questo concerto è completamente orientata sul loro ultimo platter "Death Siege", di cui estrapolano appunto sei tracce, sulle dieci di cui è composto l'intero full-length.
La registrazione è di buona qualità e non sembra essere ritoccata; questo lo si può intuire anche da una certa sporcizia sonora e da una leggera sensazione di ovattamento; restituendoci dunque tutta la crudezza sonora di cui è capace il gruppo.
A mio avviso gli Hierophant sono una di quelle band che trovano la loro dimensione proprio nei live. Grazie a una predisposizione selvaggia alla materia, oscura e pregna di pathos; che si ripercuote inevitabilmente sulla composizione di brani lineari, in your face, ricchi di hooks in grado di sbatterci in tutte le direzioni. Quindi cosa chiedere di meglio, se non un live per potersi esprimere in tutta la propria potenza?

Il concerto trasuda blasfemia e oscurità, assumendo connotati inquietanti anche grazie alle invettive del singer…
Il tutto viene corroborato da un assalto all'arma bianca da parte di tutti i membri del gruppo che non serbano nel caricatore neanche un colpo. In 31 minuti condensano e riversano tutto il loro odio e la loro attitudine old-school, restituendoci intatta quella veemenza seminale che era propria dei maestri del metal estremo, nel decennio che va dalla metà degli anni '80 alla metà dei '90.

Un ensemble che crede in quello che fa e che lo sa far bene…
Non fatevi sfuggire questo live, gli Hierophant sono in grado di tenere dietro di sé molti nomi ben più blasonati che, ormai, hanno perso l'entusiasmo per la vera arte estrema.