Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta:Time to Kill Records

Tracklist

  1. IN MY MULTITUDE
  2. AN INCAUTIOUS EXHUMATION OF WHAT LIES BENEATH FORGOTTEN GROUND
  3. DE MASTICATIONE MORTUORUM IN TUMULIS
  4. AN ANCIENT PLAGUE HAS SILENTLY WORN OUR GARMENTS AS ITS THRONE
  5. IN YOUR MULTITUDE

Line up

  • Valentz: drums
  • Antarktica: ambience
  • Animæ: lead & backing vocals, songwriting, lyrics, dungeon synths, interludes, art direction
  • Ashes: guitars (rhythm)
  • Vinterskog: bass
  • Acamar: guitars (lead), vocals (choirs)

Voto medio utenti

In quasi vent'anni di carriera, i Darkend si sono costantemente evoluti riuscendo a ritagliarsi un loro, meritato, spazio nella scena estrema non solo italiana, per merito, soprattutto, di una personalità che, album dopo album, ha reso il suono del gruppo perfettamente riconoscibile ed, ormai, lontano da quelli che sono sempre stati i loro numi tutelari.
A conferma del costante progresso, arriva tra le mie mani il nuovo "Viaticum", un piccolo, e nerissimo, gioiello di Symphonic / Occult Black Metal, per gli amanti delle etichette, che altro non è se non un concentrato di idee, melodie, ritualismo, gusto per gli arrangiamenti, e perfetta padronanza delle proprie capacità, in grado, ancora una volta, di confermare il valore dei Darkend e della loro proposta musicale, la quale, ricca e mai scontata, risulta difficile da classificare in una unica direzione poichè capace di atterrire con la sua atmosfera funerea, così come di emozionare con i suoi passaggi più maestosi, fino a scarnificare la pelle quando le velocità, ed il gelo, guardano verso il grande Nord all'interno, però, di un alveo tutto mediterraneo (italiano) che con la sua carica ritualistica ci trasporta in un vortice di dolore ed insondabili misteri.
I Darkend affinano ulteriormente la loro capacità in fase di scrittura, curano in modo quasi maniacale gli arrangiamenti e la registrazione, riescono ad incanalare il suono di ogni singolo strumento verso la giusta prospettiva ed evidenza, lasciano largo spazio all'atmosfera ed alle sinistre melodie, il tutto sotto lo sguardo attento di una regia maligna proveniente, con ogni probabilità, dal più profondo degli abissi.
Sinceramente non so dirvi se "Viaticum" sia il migliore lavoro dei Nostri, e questo è tutto dire sulla loro qualità generale, ma posso dirvi, con sicurezza, che questi quaranta minuti sono quanto di meglio potrete ascoltare quest'anno in un genere nel quale i vecchi maestri sono allo sbando e la scena mainstream ha smesso, da un pezzo, di essere interessante.
I Darkend, invece, che per le oscure logiche del music business non hanno mai goduto del riconoscimento che avrebbero di certo meritato, interessanti lo sono e maestri, album dopo album, lo sono diventati senza nessuna possibilità di smentita.

Che la nera cerimonia abbia inizio ancora, ed ancora...

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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