Gli australiani
Black Lava, dopo aver dato alle stampe il loro primo full-length
"Soul Furnace" nel 2022, tornano in questi mesi del 2024 con il loro secondo lavoro lungo:
"The Savage Winds to Wisdom", rilasciato sotto l'egida della
Season of Mist.
I
Black Lava danno vita ad un disco estremo dalla produzione piuttosto moderna che si gioca su un miscela ben bilanciata tra Black/Death dissonante - un po' sulla scia di
Ulcerate e
Deathspell Omega - e strutture più classiche dal gusto leggermente orecchiabile, su cui si inseriscono elementi di stampo Hardcore. Tutto ciò coesiste con un tasso tecnico elevato e con uno scheletro dalla postura leggermente Progressive, a sostegno dei vortici sonori scatenati da queste nove meteore di ossidiana.
È un album che necessita di svariati ascolti per essere assimilato, poiché il flusso musicale dissonante, atonale e tal volta ai limiti del Noise - come già accennato -, si dirama capillarmente verso mille direzioni.
Abbraccia il Death Metal, la desolazione e le monocromie della fiamma nera scandinava, dipingendo anche frangenti atmosferici molto emotivi - si pensi a
"Sanguis Lupus". Flusso nero dissonante che riesce a fagocitare al suo interno l'Hardcore e persino qualche progressione Heavy (ascoltate la
"Title-track").
Il nodo cruciale, su cui mi preme richiamare l'attenzione, è che tutte queste sfumature stilistiche vengono letteralmente, come appena scritto, fagocitate, dunque inglobate, in un ammasso a primo acchito irriconoscibile e informe; che tuttavia a un ascolto più certosino saprà dischiudersi: scrigno colmo di reliquie.
"The Savage Winds to Wisdom" è un platter che si muove in quello che potrebbe essere definito Dissonant Blackned Death Metal. Indubbiamente questa release non è una novità, poiché sono numerosi attualmente i gruppi che già da qualche anno stanno sperimentando in tale campo; tuttavia i
Black Lava riescono a riplasmare questa impostazione stilistica con le loro proprie grammatiche. Vi riescono esibendo un songwriting raffinato, ben calibrato, per un prodotto che, a livello di espressività artistica, appare come imprigionato in una dicotomia insolubile tra spontaneità e calcolo ragionato. Tra
Dioniso e
Apollo….
Forse è da lì, dalla terra di mezzo posta a naturale cesura tra apollineo e dionisiaco che è sorto il demone che aleggia sull'opera dei
Black Lava.
P.S. L'artwork è a cura del grandissimo artista italiano
Paolo Girardi… Vera e propria garanzia in ambito di arte estrema e di cui dovremmo andar fieri.
Recensione a cura di
DiX88
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