Ufficialmente nati nel 2019, la storia dei
Carrion Throne è un po' più lunga di quanto si creda, in quanto già presenti sulla scena dal lontano 2011 sotto il nome di
Epitasis. Solo nel 2019 avverrà il cambio di monicker, ma durante questi 8 anni sotto un differente nome la band pubblicherà unicamente un EP, 'Decimation of Gaia' per l'appunto, dalla cui poi formazione, dopo lo scioglimento, rimarranno unicamente il bassista
Alejandro Chapa e il chitarrista
Alejandro Rocha, che ingaggeranno poi ulteriori musicisti per questo nuovo progetto.
La proposta non cambia di molto tra i due gruppi, dato che ci troviamo sempre a un death/doom metal molto gutturale, profondo, con fondamentalmente poche accelerazioni e dove si gioca il tutto su riff molto pesanti ripetuti più volte, con frequenti blast beat che si interrompono e riprendono continuamente, dando ad ogni canzone di questo EP
'The Feast of Human Vices' praticamente la stessa identità, senza particolari differenza. Difficile infatti sarebbe notare la diversità tra 'Dark Atavism' o la successiva
'Mazoku Mao', che si somigliano in tutto e per tutto, e che se non fosse per quei pochi secondi di pausa di interruzione tra l'una e l'altra sembrerebbe di sentire sempre lo stesso pezzo. Fa un po' meglio la Titletrack, cercando di uscire da questo muro impenetrabile, ma nulla di troppo sensazionale. Chiudono due canzoni presenti sul demo 'Summer 2022', ossia
'Descending Firmament' e
'Sinning Tree', anche qui mi tocca ripeterlo, niente per cui strapparsi i capelli, e che segue degnamente la stessa scia delle precedenti, in una produzione più rozza.
Tocca costruire ancora un po' di personalità per i
Carrion Throne, necessaria sia per proporre qualcosa di diverso rispetto alla precedente band, senza snaturarsi troppo logicamente, ma anche per non far risultare le proprie uscite tutte uguali e senza mordente.
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