Non molto tempo fa i cileni Mar De Grises mi hanno conquistato con il loro doom/gothic/death maliconico e disperato, oggi tocca agli
October Tide toccare le mie corde più sensibili con questo nuovo album intitolato "A Thin Shell": ottimamente presentato da una copertina molto bella, il disco propone un death metal gothicheggiante e melodico, dove esplosioni tipicamente death sono stemperate da aperture melodiche e malinconiche, e talvolta da passaggi acustici da brividi. Onnipresente il growl del cantante Tobias Netzell (già negli In Mourning), assai profondo che ottimamente si sposa con le atmosfere cupe e romantiche di cui "A Thin Shell" è pregno. Volendo usare un termine di paragone, potremmo accostare gli October Tide ai ben più noti Swallow The Sun, di cui si scorgono echi in brani come l'opener "A Custodian Of Science" (certo uno dei più convincenti del lotto), "Deplorable Request", "Blackness Devours" o "Scorned", tutte canzoni ottimamente strutturate e mediamente abbastanza lunghe, ma mai prolisse. Certo, "A Thin Shell" paga una certa "staticità" di fondo, che porta i pezzi a seguire la medesima ricetta, ma l'ascolto non viene mai appesantito ed il disco scorre senza problemi.
Lo spettro delle emozioni umane, si sa, è ampio, e quando una band come gli October Tide ne copre diverse porzioni con questi risultati il risultato non si può non apprezzare: in "A Thin Shell" rabbia, tristezza, disperazione, ma anche speranza e dolcezza convivono in sinergia e contribuiscono a creare un buon disco che sicuramente riscuoterà consensi tra gli amanti del genere.
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