Copertina 6,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2024
Durata:20 min.
Etichetta:Relapse Records
Distribuzione:Relapse Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. CONFRERE
  3. ATTRITION
  4. INTERLUDE
  5. EXECUTE
  6. LAID WASTE
  7. SANCTUARY

Line up

  • Unknown

Voto medio utenti

I Poison Ruïn di Philadelphia, di cui purtroppo non riesco a reperire informazioni accurate, dopo il buon "Härvest" del 2023 si ripresentano con un nuovo EP: "Confrere", rilasciato tramite la Relapse Records.

I Poison Ruïn propongono un Hardcore Punk dalla produzione grezzissima, ai limiti dello scandalo, che, o la si ama, o la si odia (chi vi scrive la ama). Una registrazione molto semplice composta da sette brani per soli venti minuti di musica, in piena concordanza con la tradizione del genere di fine anni '70/ inizio '80.
Forte è l'influenza dei Misfits, sia delle fasi più scanzonate di "Walk Among Us" del 1982, che di quelle più aggressive del successivo "Earth A.D./Wolfs Blood" (1983).
Un songwriting molto elementare, che alterna un Punk seminale a momenti più ariosi. Quando è il lato crudo, veloce e tritaossa a prendere il sopravvento, a volte si ha qualche incursione nel Thrash andando così a profilare una sorta di Crossover sulla scia dei Discharge ("Laid Waste").
Molto gradevole è anche la vena più sospensiva e Post-Punk che trova respiro nell'interludio, stemperando un po' l'arroganza generale del prodotto.
Non c'è alcun tipo di innovazione e neanche una particolare originalità in questa release, tuttavia riesce a riprendere a pieno lo spirito che caratterizzava l'Hardcore Punk negli anni d'oro, e in tutte le sue varie correnti; dall'Anarcho Punk, allo Straight Edge dei Minor Threat, il già citato Crossover, e un'attitudine easy listening dal piglio Punk Rock stile Ramones o Sex Pistols che rende tutto l'ascolto molto piacevole.

Un revival ben riuscito e dal groove estremamente catchy, che in queste serate estive mi ricorda quando ai miei sedici anni vagavo con la cresta arancione, nei vari store dei negozi della mia amata Firenze, nel tentativo di recuperare quanti più dischi del passato possibile.
Un ascolto all'insegna dello scazzo, che nonostante la mia lontananza dalle ideologie inclusive e romantiche dei Poison Ruïn, è riuscito con la sua "leggerezza" a divertirmi.

Recensione a cura di DiX88

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