A sorpresa, da New York, gli Operatika si segnalano come una delle migliori tra le bands emergenti che hanno saputo raccogliere, con gusto e misura, il testimone dei Nightwish, sopratutto da quelli del periodo "Wishmaster" ed "Oceanborn". Questo anche se su "Dreamworld" sono completamente assenti le parti vocali maschili, con la sola Slava a prendersi cura del cantato nelle tre canzoni ("The Storm" è solo un breve intermezzo) incluse su quello che è il loro primo demo. Gli Operatika partono subito in quarta con la titletrack, che a dispetto del titolo (diciamo...) onirico, si muove su un sound potente, con la chitarra di Bill Visser ed il drumming di Yuri Liakhovitch in bell'evidenza. Addirittura, il duellare tra chitarra e le tastiere di Anna Dok, mi ricorda non poco certe soluzioni tipiche dei Children Of Bodom.
Inizialmente ben scandita dalla batteria (che comunque poi continua a pestare lungo tutto l'arco del brano), la successiva "Gladiator" ha un taglio più operistico e sontuoso, un approccio piuttosto simile ai Rhapsody ed agli Epica. Coordinate sulle quali si snoda anche la conclusiva "The Calling", il pezzo più veloce ed epico del demo, come sempre ben affrontato da Slava, con l'ennesimo ottimo guitar solo e pure con un indovinato passaggio di pianoforte.
Tre eccellenti brani, tra cui è difficile scegliere il migliore, anche se per la sua immediatezza credo che "Dreamworld" possa essere quello in grado di introdurvi con maggior facilità nell'universo musicale degli Operatika.
Scorrendo con attenzione la biografia della band (esemplari e davvero professionali sia il promo sia il press kit), si scopre che in realtà le origini di ben tre dei membri del gruppo sono europee, per la precisione, la cantante Slave ed il batterista Yuri sono giunti negli States dall'Ucraina e la tastierista Anna dalla Russia.
Gli Operatika hanno già avuto la possibilità di aprire i concerti di parecchi gruppi importanti, ad esempio i già "citati" Nightwish, gli Helloween, Malmsteen, Twisted Sister, Sebastian Bach, Europe, e mi sembra che questo sia un ruolino di tutto rispetto per una band ai suoi primi passi ed ancora senza contratto discografico.
Assolutamente da tenere d'occhio!

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