Gli
Ignobleth sono un gruppo Death/Black Metal di Modena composto da musicisti estremamente giovani; per giovani si intende 16/17 anni…
Questi ragazzacci rilasceranno ad agosto 2024 il loro EP di esordio:
"Voidspawn Sacrifice", sotto l'egida delle etlichette
Masked Dead Records e
Sulphur Music.
I tre giovani blacksters ci propongono un'ibridazione tra Death e Black Metal estremamente grezza e dalla produzione da semiscantinato, molto vicina a formazioni come
Archgoat,
Profanatica e
Black Witchery, per intendersi. Mentre per alcuni temi più guerreschi a realtà come
Revenge,
Blasphemy e
Diocletian, ovvero al War Black Metal (al contrario, i primi nomi citati appartengono alla cosiddetta corrente Bestial Black Metal; la cui discriminante tra le due è da ravvisarsi esclusivamente nelle tematiche: le prime - Bestial - a sfondo blasfemo/satanista, le altre di tipo bellico).
Un EP estremamente semplice e forse troppo breve per assegnare un giudizio definitivo sul gruppo; tuttavia già si intravedono delle ottime potenzialità.
La proposta è estremamente semplice; un sound, come già accennato, raw fino all'esasperazione, dove il basso è notevolmente in evidenza formando quasi un tutt'uno con la chitarra; e tali elementi vengono accompagnati da un growl di stampo Death particolarmente baritonale e direttamente mutuato dalla scuola statunitense.
Dopo una classica intro,
"Golgotha VII", si transita alla più ritmata
"Bestial Witchery", edificata su dinamiche rocciose in mid-tempo dove si inseriscono sfuriate tritaossa.
Si prosegue con il Doom ossessivo, asfissiante e cavernoso di
"Omen Of A Nuclear Spell" – a cavallo tra
Incantation e primi
Barathrum –, affiancato da suggestivi rintocchi di campana che rimandano agli albori dei
Black Sabbath; per concludere, infine, con un tipico assalto Bestial/War Metal a coltello stretto tra i denti, contenente tuttavia al suo interno una reciproca alternanza tra frangenti veloci, mediamente cadenzati e Doom dall'evocatività sacrilega e inquietante. Manifestando inoltre dei risvolti melodici in fase solistica, oltreché nei suggestivi arpeggi del diavolo che strizzano l'occhio agli
Slayer di
"South of Heaven" (1988) e
"Season in the Abyss" (1990); per poi avviarsi al termine con un'onda adrenalinica di mortifera violenza.
Niente di nuovo sotto il sole nero dell'estremo… Tuttavia tutto procede nella giusta direzione.
Sostegno totale per degli adolescenti che hanno avuto il coraggio di inoltrarsi nel sentiero della vera musica estrema, priva di ogni forma edulcorazione; e per giunta confezionando un EP davvero gradevole.
Attendo con trepidazione gli
Ignobleth al varco del primo vero full-length.
Recensione a cura di
DiX88
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