Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:40 min.
Etichetta: Metal Blade Records/Blacklight Media
Distribuzione: Metal Blade Records/Blacklight Media

Tracklist

  1. FEAST
  2. SLAVE TO THE SCYTHE
  3. CARBURETED SPEED
  4. PHALLOMANCER THE PHALLOMANCER
  5. INTERLUDE
  6. TOTAL DEMISE
  7. HELL IS FULL OF FIRE
  8. INFERNAL BUST
  9. IN NOMINE BAPHOMET

Line up

  • Defiler: Bass
  • Demiser the Demiser: Bass, Vocals
  • Infestor: Drums
  • Gravepisser: Guitars
  • Phalomancer: Guitars

Voto medio utenti

I Demiser sono una Thrash Metal band dalle tinte Black formatasi nel 2018 negli Stati Uniti.
Al momento hanno rilasciato due full-length, di cui l'ultimo in questo agosto 2024: "Slave to the Scythe", sotto l'egida della diade Metal Blade / Blacklight Media.

Infernale, caustico, nero come il sangue dei cadaveri.

È su queste parole che gravita il mio pensiero all'ascolto di "Slave to the Scythe".
Thrash Metal rozzo ibridato con il Black, sulla scia di quanto fecero a metà anni 90' gruppi come Nifelheim, Aura Noir e Desaster. Dunque, in parole povere, al tempo in cui veniva riproposta in misura leggermente più estrema l'attitudine dei primissimi lavori della triade teutonica, con l'aggiunta di altri elementi Black della seconda ondata. Una riattualizzazione di una declinazione del Thrash Metal che sta prendendo sempre più piede, e che a mio avviso ha conferito proprio in tempi recenti discrete soddisfazioni; si pensi agli Hellripper, al nuovo progetto di Hellbutcher o ai più classici Cruel Force.

"Slave to the Scythe" è un LP furioso, che si snoda su ritmiche estremamente dinamiche, dense di cambi di tempo repentini sul filo dell'adrenalina, e impreziosito da molteplici scorribande schizofreniche ("Phallomancer the Phallomancer"). Non vengono disdegnate, ovviamente, anche incursioni nel Black più puro, con utilizzo di blast beats e harsh vocals che in determinati frangenti assumono sempre di più le fattezze di uno scream, mutando talvolta in un growl situabile nella terra di confine tra Death Metal e uno stile accostabile a quello di Chuck Billy. Oltre a questo è inoltre presente una forte componente Heavy che si inserisce in alcune progressioni chitarristiche, rimandanti alle cavalcate tipicamente 80's che, sovente, culminano in cori dagli afflati epici e demoniaci (si prenda come campione "Hell Is Full of Fire").
Si addiziona a tutto ciò una forte matrice Speed che ci riconduce agli albori del Thrash, bensì anche ai buoni vecchi Motorhead e alle prime formazioni oscure come Venom e Celtic Frost, capace indubbiamente di galvanizzare chi ama la musica estrema vecchia guardia.
Un lavoro ben bilanciato, esente dalle prolissità che contraddistinguono le uscite degli ultimi anni; salvo la conclusiva "In Nomine Baphomet", di ben 8 minuti, e che tuttavia non si disperde in articolazioni inutili; al contrario, si struttura su uno scheletro progressive denso di dissonanze martellanti, atmosfera e potenza evocativa scaturente dall'aura infernale emanata dai Demiser.

Tutto questo è affiancato da una produzione raw e old-school non trascurante una certa, seppur moderatamente, pulizia sonora tipica del nostro tempo, e che ben si sposa con alcune soluzioni compositive del gruppo; il quale pur essendo ancorato con forza al passato, in determinati frangenti ricerca punti di contatto con il nuovo corso del Thrash Metal.

Uno dei pochi album del genere che quest'anno mi hanno entusiasmato…

Il Thrash Metal può essere ancora credibile al giorno d'oggi?
Forse sì.

Recensione a cura di DiX88

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