Eccoci quindi giunti al finale della stagione 1 di Negative Creep, e come per le serie piú blasonate abbiamo riservato una piccola chicca per chiudere la stagione e prepararci alla prossima. Speriamo che questa rubrica vi sia piaciuta e vi abbia fatto (ri)scoprire dischi interessanti e magari anche poco conosciuti. Buona lettura e ci si rilegge presto con la stagione 2 di Negative Creep.
Dietro lo pseudonimo
Perturbator si cela il talentuoso musicista francese
James Kent, vero e proprio totem della musica dark synth/wave e senza dubbio uno dei principali artefici del successo globale che il genere ha conosciuto negli ultimi 10 anni. Il progetto muove i suoi primi passi artistici nel 2012 grazie ad un EP autoprodotto a cui fanno seguito nell'arco dello stesso anno addirittura due full-length intitolati
"Terror 404"e
"I Am The Night", anch'essi autoprodotti, che mettono fin da subito in luce le grandissime potenzialitá di
Kent e gli valgono le attenzioni della label
Blood Music. L'etichetta dapprima si occupa di ristampare il primo materiale targato Perturbator e nel 2014 da alle stampe il terzo capitolo discografico intitolato
"Dangerous Days", che probabilmente é il lavoro con cui il nome di Perturbator fa il botto e si impone di prepotenza sul panorama dark synth. Il disco pesca a piene mani dalla musica synthwave anni 80 e dal mondo delle colonne sonore, dove ovviamente sono i sintetizzatori a fare la parte del leone: "Dangerous Days" tiene fede al proprio titolo ed é permeato di atmosfere cupe, oscure con le tastiere perennemente intente a creare un substrato pulsante e decadente. É dannatamente facile ed immediato lasciarsi rapire da queste atmosfere plumbee e immaginare di trovarsi a vagare tra le sporche viuzze male illuminate di una metropoli futuristica e dai tratti cyberpunk, con il naso perennemente rivolto verso l'alto a scrutare ologrammi che propinano chissá quale bibita esotica o alla ricerca di un night club discreto e malfamato dove sfogare i propri istinti piú bassi e viscerali. Da un punto di vista grafico e concettuale, tutto l'immaginario cyberpunk e sci-fi rappresenta una fonte di ispirazione inesauribile per la musica di Perturbator, tanto che le citazioni a film di genere come
Terminator si sprecano ("Humans Are Such Easy Prey", l'apocalittica e marziale "War Against Machines" o "Future Club") ed anche YouTube pullula di video non ufficiali che coniugano la musica di Perturbator con spezzoni di vecchi film anni 80 od anime come
Akira e
Ghost In The Shell creando un connubio audiovisivo azzeccatissimo. In generale la produzione di Kent si contraddistingue per essere prevalentemente strumentale, ma non mancano tracce con ospiti di rilievo che prestano la loro voce per arricchire i brani, soprattutto quando questi si fanno piú sognanti ed eterei ("Hard Wired", "Minuit"). "Dangerous Days" é un lavoro che esplora diverse sfumature emotive e riesce ad alternare brani dal mood apocalittico ed inquietante ad altri piú introspettivi e melodici, arrivando perfino a proporre qualche pezzo "ballabile" ("She Is Young, She Is Beautiful, She Is Next", "Perturbator's Theme" o "Complete Domination" che vede la collaborazione di Carpenter Brut, altro pezzo da novanta della scena). Rispetto ai primi due lavori (comunque molto validi) in questo lavoro troviamo un Kent all'apice della propria maturitá musicale, e lo testimoniano il fatto che durante l'ascolto di "Dangerous Days" non ci sono mai cali di tensione o brani meno riusciti di altri, oltre alla presenza dei brani piú noti ed apprezzati dell'artista francese come le giá citate "Humans Are Such Easy Prey" o "She Is Young, She Is Beautiful, She Is Next". Sebbene non si tratti di un disco prettamente metal non é facile capire come mai Perturbator abbia fatto breccia nel cuore e nelle orecchie di molti metallari: le colonne sonore tipicamente anni 80 ed il sound oscuro dei sintetizzatori hanno da sempre esercitato un certo fascino sugli ascoltatori metal, ulteriormente attirati dalle tematiche ed ai rimandi sci-fi e cyberpunk oltre che dall'attitudine quasi rock che scaturisce dalla musica di Kent.
Per molti (me compreso) questo disco e questo artista rappresentano il primo punto di incontro con la darkwave/synth nonché uno dei nomi di riferimento per conoscere ed apprezzare questo genere. D'altronde essere riuscito a far ballare anche i metallari é un traguardo che ben pochi possono fregiarsi di avere raggiunto. Fuoriclasse.
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