Copertina 5,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:51 min.
Etichetta:Ulterium Records

Tracklist

  1. EXOUSIA
  2. BRING ME TO LIFE
  3. WANDERING
  4. TRUST
  5. WE FOLLOW ON
  6. ETERNITY
  7. PAROUSIA
  8. CRACK THE EASTERN SKY
  9. TONGUES OF FIRE
  10. WORLD ON FIRE
  11. ONWARD TO VICTORY
  12. ALLIED FORCES

Line up

  • Tiffany Galchutt: vocals
  • Dave Harvey: guitars
  • Neil Bertrand: bass
  • Pedro Cortes: drums

Voto medio utenti

Dal Texas, Dave Harvey (con trascorsi negli Aska e Phantom-X) conduce al traguardo del quarto album i suoi Millennial Reign, e lo fa stravolgendo nuovamente la formazione e allo stesso tempo dando anche un'importante sterzata al sound.
Infatti, se l'omonimo esordio ed il successivo "Carry the Fire" erano praticamente tutta farina del sacco di Harvey, con "The Great Divide" questo progetto solista ha iniziato a trasformarsi in una vera e propria band, con una sua line-up, dove trovava posto Travis Wills (cantante degli Infedel Rising e da poco anche nei riformati Crimson Glory), e che musicalmente era orientata ad uno US Power & Progressive Metal influenzato da band come Queensrÿche o Symphony X.

Il nuovo "World on Fire" si lascia molto di questo alle spalle, via Wills e dentro Tiffany Galchutt, inoltre musicalmente si vira bruscamente verso alti lidi, più affini a sonorità alla Within Temptation, Delain, Kamelot o Evanescence. Così gli sprazzi di natura sinfonica si fanno prominenti e le orchestrazioni prendono piede, pur in una resa sonora che suona eccessivamente meccanica e artificiosa, sia nelle keyboards sia (e soprattutto) a livello del drumming, mentre il cantato di Galchutt spesso ha un non so che di posticcio, sensazione che si acuisce nei tratteggi più spediti (l'iniziale "Bring Me to Life" o "Crack the Eastern Sky") mentre la cantante di Dallas sembra più a suo agio su brani come l'esotica "Wandering" o la radiofonica "Trust". Sprazzi del passato in un finale dove pare di ritrovare i migliori Millennial Reign, con in rapida successione le più stringate, energiche e "infuocate", "Tongues of Fire" e "World on Fire", e infine una riuscita cover di "Allied Forces", classico dei Triumph affrontato con la dovuta verve.

Non che le loro precedenti uscite mi avessero fatto saltare sulla sedia (comunque "The Day the Sun Stood Still" o "Till the End" avevano un bel tiro) ma a mio parere con "World on Fire" non si è fatto alcun passo avanti. Tutt’altro.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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