Dietro al nome
Harpazo, che ai più potrebbe far venire in mente una nuova tequila messicana, si nasconde invece un progetto prog rock ad opera del chitarrista
Marc Centanni e (soprattutto) di
Gray Wehrkamp, polistrumentista già negli Shadow Gallery ed in una miriade di progetti, qui in veste di "uomo ovunque", come si diceva ai tempi del bel calcio. Gary infatti scrive, canta, suona praticamente tutto, e si fa accompagnare in questo concept album futuristico, oltre che dal summenzionato Marc, anche da un bel giro di guest, tra cui mi preme sottolineare la 'solita' ottima prestazione di D.C. Cooper, cantante dei Royal Hunt e una delle ugole più criminalmente sottovalutate del business.
La sostanza, però, è ben diversa dalle premesse: "
The Crucible" nasconde, neanche tanto velatamente, tematiche cristiane, il che di per sé non sarebbe un problema, se non fosse che la narrazione ne esce appesantita, poco fluida, accompagnata peraltro da un manipolo di canzoni che peccano soprattutto nelle linee vocali, davvero poco interessanti.
Lo sforzo creativo è tutto sommato apprezzabile, ma gli Harpazo dovrebbero cercare di centrare un po' le idee; li aspettiamo volentieri al secondo capitolo.
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