... Potevo forse farmi scappare questa nuova band chiamata
Gloria Perpetua??? Ma certo che no!
Il combo arriva dal Brasile, ma non dalle grandi metropoli, bensì dall'area del Rio delle Amazzoni, per loro stessa ammissione molto più povera e priva di mezzi. Ma il trio, cresciuto a pane e Blind Guardian, Stratovarius, primi Helloween e compagnia danzante, trova un capitano nel bassista
Daniel Fuchshuber, che scrive quasi tutto e si circonda di un gran chitarrista come
Bruno Luiz e del batterista/vocalist
Raphael Dantas.
Ma passiamo alla domanda che tutti si stanno chiedendo sin dall'inizio di codesta recensione: e i
Rhapsody? Quanto hanno a che fare con i Rhapsody questi Gloria Perpetua? Incredibile ma vero,
zero. Qui siamo su un power metal più moderno, meno barocco, seppur infarcito qui e là di piccole orchestrazioni, e che paga più il pegno ai summenzionati Blind Guardian, forse, per ispirazione diretta.
Nella sostanza: l'album è prodotto davvero malissimo, le parti vocali sono appena sufficienti ad essere buoni, i soli di chitarra sono di ottima fattura e con un occhio al neoclassic shred, i brani si assomigliano pericolosamente tutti senza elevarsi dalla piatta sufficienza. Insomma, il primo capitolo targato Gloria Perpetua ha dei bei margini di miglioramento, che spero vivamente che i ragazzi sappiano cogliere.
Sei meno meno.
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