Napoli e Seattle: all'apparenza non sembrerebbero essere molte le affinità tra la solarità e la vivacità del capoluogo campano e la sonnolenta e piovosa cittadina dello stato di Washington, divenuta negli anni novanta vera e propria capitale musicale e punto di partenza di quel fenomeno chiamato hard rock moderno.
Eppure i nostri Salice Cried è proprio ai suoni nati e cresciuti in quella città che orientano il proprio "sguardo artistico", a quella mistura di nichilismo punk, noise e metal anni '70, che ha, nelle sue sfaccettature, dominato in modo praticamente incontrastato la scena per qualche tempo e che ancora oggi trova parecchi discepoli.
Ovviamente stiamo parlando del celebre e spesso bistrattato grunge, il quale lontano dalle mode, dal "cannibalismo discografico" e dalla farsa "generazionale" in cui si era purtroppo trasformato, sembra trovare nuove motivazioni ed energie, anche grazie a realtà un po' "nascoste" come i napoletani oggetto di questa disamina.
"Herd" è, infatti, un bel dischetto influenzato da Melvins e Nirvana, non proprio "imprevedibile" nelle sonorità, ma altresì piuttosto spontaneo e abbastanza gradevole, sia quando è il doom più selvaggio ad imprimere il suo marchio, come accade in "King and brains" e nella notevole "White chocolate", sia quando è invece l'ombra lieve di coloro che furono capaci di portare il rock alternativo ad impensabili livelli d'attenzione (e di vendita), a posarsi su "I'm frog", "Afterglow" e sulla più violenta "Man of the dark".
Discrete capacità compositive che evitano di imitare le traiettorie più "facili" del genere e un'opportuna vocazione istintiva nel "campo" specifico, contraddistinguono questi Salice Cried, i quali senza essere particolarmente originali, riescono ad essere "credibili" pure dal punto di vista tecnico, grazie anche ad una buona qualità di registrazione.
Il grunge non è più sotto i riflettori come nel 1992 e magari testate come il New York Times e Playboy non ne tessono più le sperticate lodi, così come le onnipresenti "camice di flanella" sono ormai bandite dalle creazioni degli stilisti di fama, ma c'è gente che in molte cantine del mondo sa ancora come tenere in vita il suo spirito primitivo.
C'è ancora del lavoro da fare, soprattutto sul versante della personalità, ma per quanto mi riguarda preferisco questo tipo d'esibizioni che non hanno paura di dichiarare apertamente la loro "appartenenza" a tante altre ostentazioni dalle presunte velleità "post".
Contatti: E-mail:
il-14@libero.it - Web Site: www.salicecried.tk
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