... Se lo ascoltassi senza sapere cos'è, direi che è un nuovo album di Ayreon. Ma brutto.
Benvenuti nel primo album solista della meravigliosa
Simone Simons, ormai una vera e propria icona del
female fronted metal, che con la sua voce meravigliosa ha cavalcato i palchi di tutto il mondo insieme ai suoi
Epica. Oggi, la rossocrinita cantante olandese decide di prendersi il suo angolino e di debuttare da solista, e per farlo decide di servirsi del genio di
Arjen Lucassen, ai più noto per il suo meraviglioso progetto
Ayreon, multistrumentista, grande scrittore e arrangiatore, con il quale peraltro Simone ha già collaborato in più di un'occasione.
Insomma, sulla carta, "
Vermillion" aveva tutto quello che serviva per solleticare le 'papille auricolari' (che brutta immagine) del vostro buon vecchio Sbranf di quartiere, ma passando all'ascolto mi toccò ahimè assistere alla caduta del proverbiale asino.
"
Vermillion" è noioso. Un'accozzaglia di motivi più o meno metal, più o meno elettronici, con strutture-canzone davvero deboli, una sorta di showcase per Simone, come se servisse un disco solista per dimostrarci che sa cantare da dio. Un album che devia poco dai percorsi finora ascoltati, dove non c'è (quasi) una canzone che ti esalti, e tutto questo al netto della solita perizia di mr. Lucassen, che qui però rifà quello che ha già fatto mille volte, mettendolo giù un pelo più dritto e lasciando che Simone ci canti su, con la solita voce meravigliosa ma senza direzione, senza storia, con testi che sanno di niente e canzoni che sanno di poco.
Devo ammettere, non me l'asopettavo. Da quando era stato annunciato, non vedevo l'ora di poter mettere le orecchie su questo Vermillion, visto l'amore sconfinato che provo per Simone ma ancor più per Arjen. E invece. Ecco la triste dimostrazione che, a volte, 2+2 può fare 1. Peccato.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?