Terzo album per i
Legions Of the Night, che con "
Darkness" confermano non solo una marcata devozione nei confronti dei Savatage, e come potevano smentirla se poi in chiusura piazzano, come d'abitudine, proprio una loro cover, nell'occasione quella di "
Tonight He Grins Again", ma soprattutto una prolificità non comune di questi tempi, dato che seppur formatisi solo nel 2020, ad oggi hanno rilasciato ben tre full length.
Certo, li ha aiutati non essere dei novizi, infatti, questo trio è formato da musicisti piuttosto navigati, come il cantante
Henning Basse, ai più noto per essere stato il frontman dei Metalium, ma con trascorsi anche nei Firewind e Sons of Seasons, il chitarrista/bassista
Jens Faber e il drummer
Philipp Bock, che fanno entrambi parte dei Dawn of Destiny.
Tutti musicisti che di Heavy & Power Metal se ne intendono quindi, e i risultati si vedono, o meglio si ascoltano, ed è bene chiarirlo sin da subito: non siamo di fronte ad una tribute band dei Savatage, ma gli statunitensi sono solo uno dei fattori che i
Legions Of the Night hanno messo a comune denominatore nella loro proposta, assieme a quelle delle loro attuali e passate esperienze.
E il presente si incammina sulle note prima vagamente inquietanti poi incalzanti di "
No Control", prese di petto da un
Basse in gran spolvero, ben supportato a livello corale su un episodio ben articolato e ricco di spunti. Più o meno quello che ci aspetta nello scorrere i brani successivi, che siano la più lineare (a metà tra gli Avantasia e i Circle II Circle) "
Rebirth" o la stessa titletrack con i suoi scatti repentini che si alternano ad un più soffuso pianoforte. Ma il Power Metal Sinfonico dei
Legions Of The Night sa tanto incattivirsi (sempre senza eccedere) con una "One Moment" che mi ha ricordato non poco i Brainstorm, o "
The Witches Are Burning", quanto perdersi nelle melodie (vabbè... un po' melense) di "
Let the River Flow" e "
Leave Me". Molto più riusciti gli episodi articolati e ricchi di cambi di tempo come "
Better Men" o "
I Don't See the Light", mentre la più che convincente reinterpretazione di "
Tonight He Grins Again" (da quel capolavoro di "Streets: A Rock Opera") non offre alcun appiglio a critiche.
Con "
Darkness" i
Legions Of The Night confermano quanto di buono fatto in precedenza, anche se forse serviva un po' di coraggio in più per provare a distaccarsi dai modelli di riferimento.
PS: per il prossimo album mi piacerebbe vederli alle prese (dopo le cover di "Sirens", "When the Crowds Are Gone" e della già citata "
Tonight He Grins Again") con "Hall Of The Mountain King" oppure "The Dungeons Are Calling". In tal caso, prometto sin da ora mezzo punto in più su quella che sarà la valutazione finale.
Metal.it
What else?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?