Copertina 6

Info

Anno di uscita:2024
Durata:40 min.
Etichetta:Rockshots Records
Distribuzione:Rockshots

Tracklist

  1. SATAN’S PAWN
  2. ALONE IN THE WASTELAND
  3. INTO THE NIGHT
  4. BLACK MASS (OPEN THE GATES OF HELL)
  5. FINAL DAY
  6. ACID RAIN
  7. MIND CONTROL
  8. FOR THE SAKE OF HUMANITY
  9. PROWLER (IRON MAIDEN COVER)

Line up

  • Juha Lähde: Bass (2020-present)
  • Eero-Sakari Kuikka: Drums (2020-present)
  • Tomi Malinen: Guitars (lead) (2020-present), Vocals (lead) (2020-present)
  • Toni Huhtiniemi: Guitars (rhythm) (2020-present), Vocals (backing) (2020-present)
  • Eero Nykänen: Bass (2022-present)

Voto medio utenti

Talvolta, capita che qualche band resti fissata a stilemi del passato, e che non sia in grado di riproporli cercando di rinsanguare il genere musicale a cui si fa riferimento, finendo così, inevitabilmente, nell'abisso dell'anonimato e dell'inutilità.
Questo purtroppo è il caso del debut album dei finlandesi Mutant Blast, "Soulsteeler", rilasciato tramite la Rockshots Records proprio in questi giorni di settembre.

I Mutant Blast con "Soulsteeler" mostrano un'adorazione senza limiti per il sound del Thrash Metal della Bay Area tipico degli anni '80, e in particolar modo per i primi quattro album dei The Four Horsemen.
Non vi sarebbe niente di male se, come già accennato, i finlandesi non si limitassero a riproporre pedissequamente quanto fatto dalle formazioni storiche, fino al punto da sembrare una sorta di cover band dei Metallica, con l'aggiunta di qualche ritmica, e soprattutto lirica, accalappiata dagli Anthrax; oppure presentando qualche innesto vocale richiamante, invece, al Chuck Billy degli esordi ("For the Sake of Humanity"). Perfino quando i Mutant Blast tentano qualche approccio melodico più moderno, dove sono ravvisabili alcuni echi Metalcore, finiscono per essere estremamente derivativi, conferendo alla loro musica, quasi, una sensazione di scopiazzatura. A tal proposito, provate ad ascoltare "Final Day", in cui si rimanda, tra le varie cose, forse anche i peggiori Anthrax (quelli degli ultimi dischi).

Non me la sento di bocciare completamente questo album, poiché, presi singolarmente, chiudendo gli occhi, e dimenticandoci dei gloriosi anni del Thrash, i brani dei Mutant Blast si tengono in piedi; e a onor del vero, anche i continui richiami ai grandi alfieri del genere sono sì fortissimi, ma non al punto tale da poter parlare di plagio. Inoltre, il prodotto, per essere un'uscita indipendente, appare piuttosto curato, produzione compresa; la quale risulta muscolare, nitida e capace di trovare il giusto compromesso tra vecchia scuola e nuovo corso.

…Il voto in calce è da intendersi come un 6 politico.

Recensione a cura di DiX88

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