Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:62 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. SIGN OF WEAKNESS
  2. ALONE I DIE
  3. THE LIGHTHOUSE
  4. BLACK WITHIN
  5. THE PLAGUE UPON US
  6. LEFT BEHIND
  7. DARK IS THE SKY
  8. DEAD ONES
  9. STRANGER IN ME
  10. TIMES OF MISERY
  11. THE LAST MOMENTS
  12. IN MEMORIAM

Line up

  • Mikko Monto: bass
  • Tommy Uhtio: drums
  • Jyrki Karhu: guitars
  • Kimmo Perälehto: guitars
  • Niko Kalinainen: vocals

Voto medio utenti

La Finlandia è conosciuta come il paese con la più alta densità di ascoltatori di musica rock e metal, grazie alla presenza di circa 53 band metal per ogni 100.000 abitanti.
Per i finlandesi, la musica metal non è solo un genere musicale, ma una parte fondamentale della loro identità nazionale e culturale.
Tra i nuovi arrivati sulla scena oggi vi presentiamo i Beyond The Hate, quintetto nato a Helsinki nel 2017 che, dopo una lunga teoria di singoli e l'EP autoprodotto "Betrayal of Time" (2020), grazie al fiuto della conterranea Inverse Records approda quest'anno al debut "Darkest Times".

La proposta della band è passata rapidamente dalle sonorità heavy metal degli esordi ad uno dei generi più diffusi nella terra dei mille laghi (nonchè mio personale terreno di gioco d'elezione): quel death melodico venato di malinconia e nel quale le atmosfere create sono pilastro fondante che ha in gruppi come Insomnium, Marianas Rest, Swallow the Sun, Omnium Gatherum e Wolfheart le proprie punte di diamante.
"Darkest Times" durante la propria importante durata (oltre 60 minuti) esplora l'oscurità e la morte che i Beyond the Hate hanno incontrato intorno a loro nel corso degli anni, è dedicato a tutti coloro che hanno perso lungo il proprio cammino ed al vuoto incolmabile che queste persone hanno lasciato.
Il processo di creazione è stato lungo e complesso, partito nel 2018 e via via raffinato, sgrezzato, cesellato sino al risultato attuale.
Un risultato invero sorprendente che riverbera in ognuna delle 12 tracce in cui atmosfere disperate e dense di malinconia, sussulti violenti, inserti epici, rigurgiti veementi e brucianti avvolgono l'ascoltatore in una spirale oscura ed affascinante.
Tutta l'impalcatura del disco è sorretta da trame solide sia per le parti più aggressive ("Dark is the Sky" o "Sign of Weakness") sia quando i brani vengono arricchiti ed addomesticati da elementi orchestrali e corali e da chitarre acustiche (la ballad "Black Within" con ospite la voce dei Numento Katri Hiovain-Asikainen o l'introspettiva e sognante "In Memoriam" con la prova sontuosa di Jaakko Mäntymaa dei Marianas Rest).

Alle molte luci evidenziate - e non può che essere così dato che parliamo pur sempre di un debut album - si affiancano anche alcune ombre date principalmente dalla mancanza di "sorprese" durante tutto il dipanarsi del platter: le canzoni sono senza dubbio di alto livello ma hanno un andamento piuttosto simile l'una all'altra (intro di tastiera, accelerazione improvvisa, parte centrale più soffusa e quieta sino all'esplosione finale: questo il pattern principale) impedendo a "Darkest Times" di spiccare come dovrebbe.
Resta però tutto il - buonissimo - resto di cui abbiamo trattato che lascia intendere un potenziale di ottimo livello e se - come recita il vecchio adagio - il buongiorno si vede dal mattino il nome Beyond The Hate uscirà presto dal circuito underground.

Beyond the Hate - "In Memoriam"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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