I francesi
Diablation rilasciano in questi giorni di inizio autunno 2024 il loro terzo full-length,
"Irrévérence", nuovamente sotto l'egida della storica
Osmose Productions.
Il terzo lungo, come tutti sappiamo, è un lavoro particolarmente rilevante per qualunque formazione, o almeno così lo è di frequente. Tendenzialmente giunti a questo punto ci si aspetterebbe una completa maturazione artistica, portatrice di quel nucleo identitario che dovrebbe, finalmente, mostrarsi fulgido, e non più ottenebrato dagli effluvi del retaggio dei maestri del genere. Purtroppo così non è per i
Diablation. È comunque doveroso ammettere che loro stessi potrebbero considerarsi tra i padri del genere, vedendo il gruppo tra le proprie fila ex membri di
Seth (
Vicomte Vampyr Arkames) e componenti attuali di
Ad Inferna (
V. Orias A. e anche
Vicomte). Dunque, se da quanto appena esposto, non sarebbe lecito aspettarsi divergenze dalla proposta di un classico Symphonic Black Metal, e anzi si può vedere i
Diablation come autorizzati a riproporre ciò che hanno comunque contribuito a creare, ci si attendeva quantomeno una qualità elevata e una maggiore ispirazione; la stessa ispirazione che, per esempio, hanno mostrato con l'EP di esordio l'altro progetto parallelo di
Vicomte e
Maximilien B., ovvero i
Gravenoir.
Si deve bensì essere onesti, scanso equivoci,
"Irrévérence" non è un brutto disco. Si tratta di sette tracce di metallo nero tirato a lucido: veloce, sferragliante, moderatamente al passo con i tempi e ben bilanciato tra violenza, atmosfere immaginifiche dal forte potere suggestivo, e una magniloquenza macabra, demonica, che alimenta una fiamma nera che mai si estinguerà.
Nonostante ciò, il problema, è che abbiamo di fronte composizioni tendenti a rimanere anodine, o tutt'al più capaci di mostrare esclusivamente le abilità di mestiere dei francesi: non vi sono guizzi che possano far scattare la scintilla nell'ascoltatore, o in grado di farle emergere (le composizioni), rilucere, al di sopra del vasto e ormai inflazionato panorama del Symphonic Black Metal.
"Irrévérence" è un LP che, oggettivamente, non può essere bocciato… Altrettanto, neanche lo si può consigliare ad un amico, ammesso che non sia un completista del Black, o ancor di più, dell'arte oscura propria alla scuola francese.
Recensione a cura di
DiX88
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