Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:44 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. FRANTIC ZERO
  2. ERA (THE DAY WILL COME)
  3. WHORE OF BABYLON
  4. SACRAMENTAL RITES
  5. MARTYRDOM
  6. TURN THE TIDE
  7. CAPTIVES
  8. CURSE IN DISGUISE
  9. TRUTH BULLET
  10. DEADLY CRIMSON

Line up

  • Brian Ross: vocals
  • Russ Tippins: guitars
  • Steve Ramsey: guitars
  • Graeme English: bass
  • Sean Taylor: drums

Voto medio utenti

Il settimo album dei Satan non si schioda dal "peccato originale" dei nostri, che procedono sulla linea d'azione già intrapresa da "Life Sentence", il disco che aveva testimoniato il loro comeback, e da allora non si è avvertito alcun cedimento da parte di Brian Ross e soci, che - ci tengo a ricordare - ad esclusione dell'EP "Into The Future" e di "Suspended Sentence" (entrambi usciti nel 1987) che vedevano al microfono Michael Jackson, sono sempre gli stessi del loro esordio, il seminale "Court in the Act". Musicisti che oltre ai Satan hanno lasciato il segno con altre realtà, infatti, se Ross ha continuato a portare avanti i suoi Blitzkrieg, il resto della band non è stato con le mani in mano e si era tenuto in azione con i Blind Fury e i Pariah, ma soprattutto avevamo visto Steve Ramsey e Graeme English dar vita (assieme a Martin Walkyier) agli Skyclad, mentre in tempi più recenti il chitarrista Russ Tippins si è ritagliato un suo spazio con i seventies Tanith.

Tanta padronanza della materia quindi, che fa il paio con l'energia e ne ritroviamo a bizzeffe andando ad ascoltare (e riascoltare) le dieci "Songs in Crimson". Si parte subito sullo sferragliare della furiosa opener "Frantic Zero" con le twin guitar di Tippins e Ramsey, che saranno le vere protagoniste del brano (beh... a essere onesti anche dell'intero album) ad aprire la strada all'assalto vocale, aggressivo e affilato di Ross. Meno frenetici, ma sempre rappresentativi del gran lavoro dei singoli musicisti, giungono poi i mid-tempo "Era (The Day Will Come)" e "Whore of Babylon" anche se nell'occasione a prendersi la scena sono Sean Taylor e Graeme English.
Solo una terna di canzoni, ed è già evidente come "Songs in Crimson" sia l'ennesimo tripudio di N.W.O.B.H.M. e ogni residuo dubbio viene spazzato da "Sacramental Rites" con le sue rasoiate, brucianti accelerazioni ed un refrain che ci riportano agli esordi dei Satan, che con "Martyrdom" non rinunciano a inserire nelle loro partiture un approccio più hardeggiante che comunque deve rincorrere le solite scorribande cui i nostri non sanno/possono evidentemente rinunciare, e nemmeno con "Turn the Tide" si "cambia il corso degli eventi": Heavy Metal era e sempre quello ritroviamo, lesto ad accendersi con un assalto Speed, quasi al limite del Thrash, nella successiva "Captives" che poi un po' a sorpresa nella fase solista lascia trapelare un tocco dai toni Blues. Se proprio "Captives" si propone come la traccia più veloce del disco, la terna finale è quella maggiormente articolata, pur senza abdicare dalla velocità di esecuzione, prima grazie a "Curse in Disguise", incalzata dal basso di English e con quel suo feeling un po' inquietante ed incombente che può far pensare ai Mercyful Fate, poi con "Truth Bullet" e "Deadly Crimson" che vedono i Satan mettere alla prova il loro songwriting andando a instillarci dosi di Seventies Rock alla Blue Öyster Cult e King Crimson, e nel caso della traccia conclusiva mettendo pure un carico da novanta grazie all'ennesimo guitarwork da paura, dimostrando che c'è molto altro oltre al classico e imponente "wall of sound" che sanno - sempre e ancora - esprimere.

So you've got to run again,
You've broken your chains,
Now you've got to run, run, run...



Metal.it
What else?
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.