Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:55 min.
Etichetta:Axe Killer
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. THE CRUSADER PRELUDE
  2. CRUSADER
  3. A LITTLE BIT OF WHAT YOU FANCY
  4. SAILING TO AMERICA
  5. SET ME FREE
  6. JUST LET ME ROCK
  7. BAD BOYS (LIKE TO ROCK'N'ROLL)
  8. DO IT ALL FOR YOU
  9. ROCK CITY
  10. RUN FOR YOUR LIVES
  11. CHASE THE FADE (BONUS TRACK)
  12. KRAKATOA (BONUS TRACK)
  13. THE MEDLEY INCLUDING: HEAVY METAL THUNDER - STAND UP AND BE COUNTED - TAKING YOUR CHANCES - WARRIOR (BONUS TRACK)

Line up

  • Biff Byford: vocals
  • Paul Quinn: guitar
  • Graham Oliver: guitar
  • Steve Dawson: bass
  • Nigel Glocker: drums

Voto medio utenti

Ecco che la Axe Killer ci ripropone un altro classico della discografia dei Saxon, l'album "Crusader" uscito nel 1984. L'etichetta francese stavolta offre poche concessioni all'occhio, ed addirittura nel booklet sono presenti i testi ma mancano quelle foto dei musicisti che erano invece presenti sulla versione in vinile. Poco male, perché sono compensate da tre bonus track: un lungo medley presente in origine sul singolo "Rock'n'Roll Gypsy" assieme a "Chase the Fade" (brano strumentale) ed ultimo il veloce mid tempo "Krakatoa", che era sulla b-side di "Waiting for the Night". Questi due pezzi non reggono il confronto con brani come "Crusader", "Sailing to America" o "Rock City", ma era facile prevederlo. Molto meglio invece i nove minuti del medley live che ci propongono la mitica "Heavy Metal Thunder" e "Taking Your Chances" (entrambe da "Strong Arm of the Law"), "Stand up and Be Counted" (da "Wheels of steel") e "Warrior" (da "Power and the Glory"). Guardando la track list originale si nota come questa non si discosti molto dalle atmosfere del precedente "Power And The Glory" (che a mio parere gli è leggermente superiore), ma anche la presenza di quella che è una caratteristica di molti album dei Saxon, l'alternare brani epici e rocciosi ad altri orientati verso sonorità più accattivanti, come ad esempio "Just Let Me Rock" o "Do It All for You". Sono però i momenti epici della titletrack che all'epoca (ma la stessa cosa si ripete adesso) mi entusiasmarono, ma non è da sottovalutare, oltre alle già citate "Sailing to America" e "Rock City", nemmeno il divertente boogie metal di "A Little Bit of What You Fancy". Ricordavo con piacere anche "Run for Your Lives", forse un po' pacchiana con quel coro da stadio ma con la coppia Quinn/Oliver in grande spolvero. Da segnalare anche la presenza della cover di "Set Me Free", un brano degli Sweet ripreso tre anni dopo in maniera più energica dai thrasher Heathen. "Crusader": un buon salto indietro nella storia del Metal.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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