Copertina 8

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2024
Durata:47 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. BUTTERFLY
  2. MOMMA LIKES THE DOOR CLOSED
  3. ANGEL OF THE NIGHT
  4. SUICIDE TODAY
  5. SUNSHINE
  6. GLASS SLIPPERS
  7. FAME
  8. WHEN THE KIDS GET CAUGHT
  9. FLATLINE
  10. TIME GOES ON
  11. COLD WORLD
  12. I AM THE LIGHT
  13. FAREWELL…
  14. RAIGEKI 雷撃
  15. HOOPS
  16. NEVER, NEVERLAND

Line up

  • Gabriel Franco: vocals, guitars
  • Brandon Hill: bass
  • Colin Vranizan: drums
  • Sebastian Silva: guitars

Voto medio utenti

Prosegue disinvolta e inesorabile la crescita artistica degli Unto Others, passati con questo “Never, neverland” sotto la tutela discografica della Century Media.
Un’acquisizione senz’altro importante, dacché la maturazione stilistico / compositiva degli americani li ha condotti a rendere ancora più variegata la loro proposta musicale, enfatizzando sia gli aspetti maggiormente impetuosi e sia quelli in grado di sottoporre la band all’attenzione di platee meno “specialistiche”.
Rimaste intatte la creatività e l’abilità nel mescolare linguaggi sonori di natura new-wave, heavy metal e punk con innato buongusto, l’impressione è che oggi l’ispirazione abbia in qualche modo ampliato i suoi tenebrosi confini, accentuando altresì, in svariate occasioni, il contributo offerto da The Cure, The Smiths e The Mission (alla maniera dei Desire … qualcuno si ricorda di loro?), profeti di quella tipologia di rock gotico/decadente non privo di velleità “commerciali”.
L’atto d’apertura, “Butterfly”, in realtà, appare più che altro una potente celebrazione dei The Sisters of Mercy e anche “Momma likes the door closed” sorprende per l’intrigante furia punk/metal (qualcosa tra Misfits ed Exodus), ma quando arriva “Angel of the night” si percepisce invece quanto gli Unto Others abbiano affinato la loro capacità di ammaliare l’astante attraverso un ardore crepuscolare altamente immediato e orecchiabile, e tuttavia mai lezioso.
Suicide today” combina in modo brillante Ramones (l’albo è altresì disponibile in una versione contenente la celebre “Pet sematary” come bonus-track) e The Mission, mentre “Sunshine” onora il suo titolo con un raggio di sole che fende le tenebre in maniera tanto “imprevista” quanto fascinosa.
Un breve intermezzo esclusivamente musicale, denominato “Glass slippers”, introduce la delizia cavernosa e magnetica “Fame”, seguita dalla sepolcrale e glaciale “When the kids get caught” e da una “Flatline” che potrebbe finire per piacere persino ai fans dei Celtic Frost.
Time goes on” e lo strumentale "Hoops“ (un po’ Ghost-iano) aggiungono i B.O.C. (molto amati di questi tempi …) all’elenco dei numi tutelari del gruppo, e se l’affabilità vagamente esotica di “Cold world” potrebbe tranquillamente trovare posto nelle programmazioni radiofoniche dei network “che contano”, adatte allo scopo appaiono pure “I am the light” e la title-track dell’opera, in cui affiorano brandelli delle melodie pop, noir e salmodianti di Morrissey e Johnny Marr.
Con un convinto apprezzamento per l’impeto evocativo di “Raigeki”, si esauriscono le fugaci note sui ricchi contenuti di “Never, neverland”, un disco che piace e convince per come sa essere mutevole, intenso e molto accattivante, pur senza eccedere nella ricerca “esasperata” del consenso, un obiettivo a cui gli Unto Others ambiscono sviluppando un percorso espressivo fatto di classe, talento e intelligenza.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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