Copertina 6,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta:20 Buck Spin

Tracklist

  1. HIGHER CALLING
  2. LOST SILVER
  3. IT’S ALL OVER (FOR YOU)
  4. LATW2TG
  5. THEY LOOK LIKE SHADOWS
  6. SHE’S DROWNING
  7. PROMETHEAN GIFT

Line up

  • unknown

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Ognuno, si sa, elabora il lutto a modo proprio. Uno dei meccanismi più raffinati consiste nella fabbricazione, mentale e non, di un’autentica realtà parallela; una realtà nella quale l’evento luttuoso non si è mai verificato.
I Neon Nightmare, che devono aver vissuto con particolare disperazione la prematura dipartita di Peter Steele, sono ricorsi alla succitata tattica di protezione, concependo un debut album che, di fatto, permette loro di credere che i Type O Negative siano ancora tra noi.

Corbellerie a parte: come avrete intuito, il livello di citazionismo sfoggiato da “Faded Dream” è assolutamente fuori scala, ma altrettanto sincero e sfacciato sin dall’artwork di copertina.
Partendo da tale, incontrovertibile assunto, resta ora da comprendere se il pastiche presenti caratteristiche di freschezza e qualità del songwriting tali da non far scadere l’intera operazione nel mero revivalismo nostalgico per fans addolorati.

La mia umile opinione è così riassumibile: i Neon Nightmare copiano eccome, ma copiano bene.
Tanto le strutture dei brani, quanto i suoni, passando per le atmosfere e l’impianto lirico, ricalcano in maniera efficace e competente, mantenendo alto il livello d’interesse -anche in virtù della compilazione della tracklist, che alterna con saggezza gli episodi più rocciosi a quelli maggiormente improntati all’atmosfera-.
Una menzione di merito, poi, deve andare alle vocals -non si sa di chi, posto che discutiamo dell’ennesima formazione composta da musici ignoti-, impressionanti per somiglianza a quelle del compianto Steele, ma con un pizzico di Glenn Danzig nell’impasto timbrico, il che non guasta affatto.

Certo: l’effetto déjà vu è costante lungo i 40 minuti di durata del platter, durante i quali si registrano, inoltre, alcune parentesi di affaticamento compositivo (si pensi alla porzione finale di “LATW2TG” o a quella iniziale di “Promethean Gift”, piuttosto stucchevoli e tirate troppo per le lunghe).
Più in generale, come immaginerete, quel particolare feeling di decadenza romantica, così funereo e malinconico al tempo stesso, che “gli originali” sapevano sprigionare, in “Faded Dream” si rinviene con dosaggi ridotti.

Ciò concesso, chiunque fosse interessato ad immergersi in una realtà parallela in cui i Type O Negative non si sono mai sciolti, o più prosaicamente ad applicare il concetto di “succedaneo” al mondo del gothic metal, potrà rivolgersi con fiducia ai Neon Nightmare.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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