Certo fa piacere vedere l'impegno e la dedizione con cui giovani musicisti come i Vidharr si avvicinano all'appuntamento con le prime uscite discografiche. Allo stesso tempo però mi piacerebbe vedere più carne al fuoco quando la presentazione è ottima ma l'aspetto più concretamente musicale lascia poi a desiderare. Nella fattispecie mi riferisco a una foto promozionale in corpse-painting di sapore veramente retrò che aiuta di sicuro a costruire una personalità più forte... ma se poi ci troviamo davanti a un quarto d'ora scarso di musica (contenente per giunta una cover e un'outro trascurabile) questo discorso deve per forza di cose passare in secondo piano. La formazione romana è autrice di un black metal molto molto norvegese, che potrei definire di discreta fattura. Le canzoni suonano ancora a uno stato troppo embrionale, con alcuni riff che puzzano veramente di già sentito, e anche sulla prestazione tecnica del gruppo ci sarebbe qualcosa da recriminare. In particolare sul lavoro del batterista che pare quasi sempre a suo agio, ma in alcune partiture esagera insistendo sui piatti e rendendo più faticoso l'ascolto dei pezzi. Molto buona invece la prestazione vocale di Nuriel che non si accontenta di uno screaming banale e cerca continuamente di migliorarlo curando l'interpretazione in base al sottostrato musicale. Ma il vero problema è la durata del demo: va bene che il proverbio recita 'meglio poco ma buono', però in questo caso siamo proprio al limite. La cover di "Carpathian Forest" è eseguita con discreta padronanza, ma niente che non possa essere fatto da decine di altre band underground e non può essere quindi considerata rappresentativa. L'outro del demo è invece un pezzo bizzarro e allo stesso tempo poco interessante nonostante l'alternanza di parti arpeggiate e improvvise aggressioni elettriche... ci vuole sicuramente più materiale per dare un giudizio definitivo, perchè i due pezzi d'apertura - nonostante i difetti citati - ci consegnano una band decisamente promettente!

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