Questi virgulti picchiano sodo e duro; esordiscono con questo Ep per la celebre etichetta statunitense.
Fanno del ferocissimo hc metallizzato, non concedendo neanche un fiato; questo progetto nato durante la pandemia ora può far felici i fan di band come
Integrity o
SOIA.
Basta ascoltare la bordata “
Food for the crows”, una rasoiata veloce con chitarroni lividi compressi, voce scartavetrante e rallentamenti giusti giusti per sfruttare il mosh.
Altra sbattuta contro il muro è la brevissima “
Depravity” che supera a malapena il minuto; blast beats a gragnuola, chitarre che ergono un muro sonoro e cambi di tempo che vanno da velocità a rotta di collo a tempi più lenti ma spaccaossa.
La titletrack che chiude il lavoro è un mid tempo serrato e potente; il frontman usa un tono rabbioso e veemente con il basso che fa capolino disegnando trame inquietanti.
Ma non è tutto, ci sono anche improvvise accelerazioni in blast beats e andamenti pachidermici pesantissimi.
Come antipasto non è male, anche se la bio menziona gli
Obituary come influenza del quartetto ma non ho percepito il marciume che i fratelli
Tardy sanno creare, però dai, si faranno, per ora pollice su.
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