Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:40 min.
Etichetta:Hammer of Hate Records
Distribuzione:Suspicious Activities

Tracklist

  1. DEATH BY STEEL
  2. MOUNTAIN OF BONES
  3. SPARK PLUGS OF PURGATORY
  4. BLACK MAGICK RITES
  5. RITUAL MURDER
  6. WHITE RED BLACK AND PALE
  7. DENIAL OF GOD
  8. DARK SORCERESS
  9. ÜBERKILL

Line up

  • Demonos Sova: Bass, Vocals
  • Nuklear Tormentörr: Bass
  • Pelceboop: Guitars
  • Vendetta: Drums
  • Ruttokieli: Bass

Voto medio utenti

I Barathrum, in corsa dall'ormai lontano 1990, da anni interamente sulle spalle di Demonos Sova, unico membro originale della band attualmente rimasto, sono probabilmente una delle prime manifestazioni puramente Black / Doom / Metal del panorama finlandese. Un Black / Doom ossessivo, nauseabondo, estremamente lo-fi e dai tratti difficilmente intelligibili; oltreché dai caratteri blasfemi e demoniaci su cui di tanto in tanto si inseriscono alcune accelerazioni. Tendenzialmente nella loro musica, agli albori, vi era anche un approccio atmosferico che, tuttavia, si giocava esclusivamente con gli strumenti tradizionali e, in generale, utilizzando strutture essenziali e dal basso coefficiente tecnico, puntando perlopiù sull’ossessività e la sensazione claustrofobica. Si trattava di un ascolto davvero ostico per chiunque da digerire, e, forse, in quanto ad attitudine, una delle formazioni più estreme del panorama finlandese e del genere tutto.
Il primo full-length risale al 1995, “Hailstorm”, rilasciato tramite la Nazgul’s Eyrie Productions. Un lavoro di circa un’ora, statico e assai arduo da assimilare, il quale si muoveva sulle coordinate sopra esposte, con l’aggiunta di fortissime influenze da parte di Venom e Celtic Frost dei loro momenti più cadenzati. Sulla stessa lunghezza d’onda spaziava anche il successivo “Eerie”, uscito nel medesimo anno, mentre invece due anni dopo, nel 1997 dunque, rilasciarono l’LP della loro maturità:“Infernal”.
Qui i Barathrum proposero sempre la loro miscela Black / Doom, tuttavia la produzione divenne leggermente più comprensibile, facilitandone così l’ascolto. Alla formula classica sommarono alcune accelerazioni Hardcore che resero il prodotto indubbiamente più dinamico dei suoi predecessori. Mentre nei passaggi più atmosferici e sospensivi si denotava, rispetto al passato, una ricercatezza e consapevolezza stilistica ben più delineata.

I Barathrum, da quei tempi, ne hanno fatta di strada, giungendo oggi al traguardo del decimo full-length:
"Überkill", rilasciato tramite la Hammer of Hate Records.
"Überkill" si mantiene più o meno sulle linee guida del suo predecessore, "Fanatiko" (2017) – anche se la componente Black qui è meno spiccata –, ovvero, mediamente, le medesime dei tre lavori – i più importanti – che abbiamo trattato poco sopra.
Tuttavia, l'inintelligibilità di "Hailstorm" e "Eerie" – data da un'intransigenza stilistica assoluta e da una produzione che definire lo-fi sarebbe un eufemismo – viene mitigata, mantenendo indubbiamente l'aspetto Black/ Doom, bensì, attenuato e con la spinta propulsiva di un grano di Hardcore e un substrato Speed / Thrash annerito, richiamante, come sempre, a Venom e primi Celtic Frost.
Per quanto pertiene le suite più atmosferiche, di cui facevamo cenno, soprattutto, quando abbiamo menzionato "Infernal", qui risultano sporadiche, prendendo piede esclusivamente in determinati frangenti e attestandosi costantemente su "spazi" brevi.
È un LP che si ascolta con grande piacere, alternando tracce più lente e tritaossa ad altre più veloci o, molto spesso, con un'alternanza continua tra le due fasi all'interno della stessa canzone. Nove brani acidi e folli, pare di assistere a un processo di dissoluzione corrosiva dell'anima, sensazione acuita anche dalle linee vocali di Demonos e dal gusto d'insieme crudo e retrò. Una visione dell'arte oscura in chiave retrospettiva che comunque sia mostra il suo adeguamento ai tempi ultimi, caratterizzandosi, inoltre, per una produzione asciutta, benché al contempo nitida e in taluni frangenti corposa, in grado di conferire anche connotati Sludge ad alcuni mid tempo più gagliardi e incalzanti. Frequenti sono le già nominate scorribande Speed / Thrash, funzionanti da vera e propria polvere da sparo esplosiva. Non mancano anche piccole raffinatezze melodiche come alcuni fraseggi in stile Candlemass, rinvenibili, per esempio, in "Death by Steel", o le armonie che si vestono di toni perfino epici e impreziositi da echi Hard Rock (soprattutto nei solos) – a tal proposito si presti orecchio a "Dark Sorceress".

"Überkill" è un lavoro suonato con ferocia e convinzione profonda, e che ci riporta indietro in un'epoca e soprattutto un'attitudine ormai smarrita, restituendocela intatta con tutta la sua terrificante suggestività.
Questo è il Black Metal senza compromessi dei Barathrum: quaranta minuti di veleno, blasfemia e atmosfere demonico sacrali.

Adatto soltanto ai duri e puri.

Recensione a cura di DiX88

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