Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:42 min.
Etichetta:Tragedy Productions
Distribuzione:Imperative PR

Tracklist

  1. BREED OF WASTE
  2. LIBATION OF BLOOD
  3. ΑΠΟΣΎΝΘΕΣΗ
  4. THOSE OF THE DEPTHS
  5. ...OF WRATH AND PYRE
  6. INEXORABLE GREY
  7. ΦΘΟΡΆ
  8. DREAMSCAPES OF LETHE

Line up

  • Reactive: Bass, Guitars
  • N.D.: Drums, Vocals, Guitars
  • NCRVZRS: Guitars (Track 3)
  • Odious: Vocals
  • Έκπτωτος: Guitars, Lyrics (Tracks 2, 4, 5, 6)

Voto medio utenti

I greci Sørgelig, solidi di una discografia, seppur ancora breve, di tutto rispetto sul fronte qualitativo, rilasciano in questi giorni di ottobre 2024, sotto l'egida della Tragedy Productions, il loro terzo full-length: "Φθορά".

"Φθορά" è un distillato delle due facce più violente e forse oltranziste del Black Metal, rappresentate dalla crudezza del raw old-school, con particolare predilezione per i primissimi Darkthrone e Mütiilation, con la sguaiatezza allucinata dei Behexen. E in seconda istanza dalla corrente DSBM, da intendersi allo stato puro, esente da qualsivoglia contaminazione Post. A tal proposito si deve guardare ai Bethlehem di "Dictius Te Necare" (1996) e agli Anti, con qualche vibrazione che si irradia dal quel capolavoro del 2001 dei Silencer, portante il nome di "Death - Pierce Me" (pur restando su territori ancor meno melodici di questi).
I greci riescono a strutturare un disco coinvolgente e di qualità estrema, dove se seguiamo il suo fil rouge scivoleremo inesorabilmente dentro il baratro della distruttività umana, della morte, della misantropia, data dal riflesso non riconosciuto di sé stessi nell'altro… Nel terrore e nell'insania. Tuttavia non vi è rassegnazione, non vi sono lacrime di sangue in cui crogiolarsi… Solo odio, odio e ancora odio senza tentennamenti.

I Sørgelig con un arcano oscuro, strappato dalle ali di Thanatos, si scagliano in un assalto frontale nichilistico: alieni a sé stessi e follemente invasati, traboccanti pulsione di morte danno luogo a otto brani dove non vi è mai un calo di tensione, con un guitarwork composto da intrecci continui di lame di rasoio intente a scagliare fendenti sulle orecchie dell'ascoltatore. Vi è un'ossessività morbosa e palpabile nella loro musica che, tuttavia, di frequente, si incanala in più vie articolate dove vengono scalate le vette dalla psicopatologia: ora con piani musicali veloci, ora cadenzati, abbinati al giusto timing tra battere e levare conferente un groove incisivo, tutto fuorché statico, non necessitante di produzioni elaborate o di artifizi svuotati di ogni essenza.
I greci scarnificano il loro sound, la loro capacità compositiva è volutamente ridotta all'osso: tutto è gerarchicamente assoggettato sotto due poli: l'uno dell'essenzialità stilistica, con tutta la sua brutalità nel recidere ogni cosa appaia superflua; l'altro della capacità espressiva proveniente dall'alveo più celato del malessere umano, dalle viscere. Una facoltà espressiva che non conosce condizionamenti, instabile, mutevole come le liriche allucinante di Nikolaos Sidiropoulos (a cavallo tra lo stile di Rainer Landfermann e quello di Nattramn).
Non vi è un solo riff fuori posto, una diluizione di troppo... Tutto si incastona in un perfetto sincretismo all'interno di una dinamica di insieme ordinata e, al contempo, imprevedibile e dalla presa immediata.
Adrenalina, efferatezza esecutiva e una crudeltà fuori dal comune rendono "Φθορά" un album di rango superiore.
Nonostante l'ortodossia della declinazione della fiamma nera che i Sørgelig incarnano, non si deve altresì pensare a una carenza di sfumature, bensì semplicemente al dominio di queste da parte della corrente dominante: il Black Metal duro e puro. Perfino il piano scarno ed elementare della strumentale e atmosferica "Title-track" a ciò si si subordina; egual postura assumono alcuni echi Rock/Blues nei solos della dilatata (11 minuti) e progressiva "Dreamscape of Lethe", così come avviene in molteplici altri frangenti.

"Φθορά" suona esattamente come dovrebbe suonare qualsiasi disco che voglia fregiarsi della propria appartenenza alla fiamma nera.



Recensione a cura di DiX88

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