Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:40 min.
Etichetta:Shadow Kingdom Records
Distribuzione:Shadow Kingdom Records

Tracklist

  1. SOUND & FURY
  2. THUNDERFORGE
  3. METAL ETERNAL
  4. COMIN LOOSE
  5. LINE OF FIRE
  6. GET POUNDED
  7. DEEPER THAN BLOOD
  8. WET & WRECKLESS

Line up

  • Alejandro Corredor: Bass
  • Tom Draper: Guitars (lead)
  • Matt Harvey: Guitars (rhythm), Vocals

Voto medio utenti

Gli americani Pounder rilasciano proprio in questi giorni di ottobre 2024, a distanza di circa tre anni da "Breaking the World", la loro terza fatica "lunga" in studio: "Thunderforged", sotto l'egida della Shadow Kingdom Records.

"Thunderforged" ritorna un po' sui passi del primo album e ci mostra una band sugli scudi, portatrice di un Heavy Metal fortemente ancorato ai mitici 80's; in particolar modo, i loro punti di riferimento restano i Judas Priest e gli Accept, a cui si aggiunge un certo piglio Hard'n'Heavy che in taluni frangenti assume connotati Sleazy/Hair Metal, senza tuttavia risultare pacchiani o in controtendenza con l'ossatura N.W.O.T.H.M. che sorregge tutto il platter.
Questa terza opera dei Pounder, a mio avviso, risulta piuttosto convincente, soprattutto nelle parti più grintose e telluriche, che sono quelle che meglio si adattano anche allo stile "canoro" di Matt Harvey, il quale abbandona le velleità da Air Raid Siren, e a mio avviso a ragion veduta: d'altronde se una carta non è nel mazzo è inutile cercarla.
Sicuramente non si tratta di un disco trascendentale: gli arrangiamenti sono basilari e alcune soluzioni risultano inflazionate e piene di richiami ai maestri del genere, tali, in alcuni momenti, da far quasi sorridere. Comunque sia è un LP con gli attribuiti, sferragliante, crudo, improntato prevalentemente sugli assalti frontali; e non manca all'appello neanche la tipica Heavy/ballad Pop oriented come "Deeper Than Blood". Inoltre, è ovviamente ricco delle consuete battaglie chitarristiche, di fulminei assoli melodici e, soprattutto, presenta una felice attitudine ignorante che personalmente ho assai gradito.
Un approccio complessivo, quest'ultimo menzionato, che riesce perfino a far chiudere un'occhio e a giustificare le imprecisioni nella produzione, oltre agli eccessi stereotipati delle liriche imperfette di Harvey.

I Pounder non sono assolutamente dei geni, e per impressionare ci vorrebbe ben altro; altresì ritengo che un amante delle vecchie sonorità potrebbe trovarlo più che gradevole.
Io un paio di curve in macchina, a velocità leggermente più sostenuta, con "Thunderforged" nello stereo le ho fatte con piacere…
Recensione a cura di DiX88

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