Gli americani
Pounder rilasciano proprio in questi giorni di ottobre 2024, a distanza di circa tre anni da
"Breaking the World", la loro terza fatica "lunga" in studio:
"Thunderforged", sotto l'egida della
Shadow Kingdom Records.
"Thunderforged" ritorna un po' sui passi del primo album e ci mostra una band sugli scudi, portatrice di un Heavy Metal fortemente ancorato ai mitici 80's; in particolar modo, i loro punti di riferimento restano i
Judas Priest e gli
Accept, a cui si aggiunge un certo piglio Hard'n'Heavy che in taluni frangenti assume connotati Sleazy/Hair Metal, senza tuttavia risultare pacchiani o in controtendenza con l'ossatura
N.W.O.T.H.M. che sorregge tutto il platter.
Questa terza opera dei
Pounder, a mio avviso, risulta piuttosto convincente, soprattutto nelle parti più grintose e telluriche, che sono quelle che meglio si adattano anche allo stile "canoro" di
Matt Harvey, il quale abbandona le velleità da
Air Raid Siren, e a mio avviso a ragion veduta: d'altronde se una carta non è nel mazzo è inutile cercarla.
Sicuramente non si tratta di un disco trascendentale: gli arrangiamenti sono basilari e alcune soluzioni risultano inflazionate e piene di richiami ai maestri del genere, tali, in alcuni momenti, da far quasi sorridere. Comunque sia è un LP con gli attribuiti, sferragliante, crudo, improntato prevalentemente sugli assalti frontali; e non manca all'appello neanche la tipica Heavy/ballad Pop oriented come
"Deeper Than Blood". Inoltre, è ovviamente ricco delle consuete battaglie chitarristiche, di fulminei assoli melodici e, soprattutto, presenta una felice attitudine ignorante che personalmente ho assai gradito.
Un approccio complessivo, quest'ultimo menzionato, che riesce perfino a far chiudere un'occhio e a giustificare le imprecisioni nella produzione, oltre agli eccessi stereotipati delle liriche imperfette di
Harvey.
I
Pounder non sono assolutamente dei geni, e per impressionare ci vorrebbe ben altro; altresì ritengo che un amante delle vecchie sonorità potrebbe trovarlo più che gradevole.
Io un paio di curve in macchina, a velocità leggermente più sostenuta, con
"Thunderforged" nello stereo le ho fatte con piacere…
Recensione a cura di
DiX88
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?