Dopo gli
Upon Stone è tempo di scoprire un'altra giovane band in arrivo dalla costa ovest degli Stati Uniti: parliamo dei
Veriteras, quartetto formatosi a Seattle nel 2019 ed autore di due EP e di un full datato 2022 ("
Shadow of Death") prima dell'album di cui in queste righe "
The Dark Horizon".
I punti di contatto con gli autori di "
Dead Mother Moon" non si esauriscono qui, infatti anche i nostri hanno nella scena melodic death scandinava il loro faro e la loro fonte di ispirazione.
Children of Bodom, Ensiferum, Kalmah, i fantastici
Thyrien di "
Hymns of the Mortals - Songs from the North" e persino i
Thyrfing del mai troppo lodato "
Valdr Galga" serpeggiano sotto la pelle dei 9 brani che compongono "
The Dark Horizon", brani che costituiscono un piacevole tuffo indietro nel tempo di quasi due decenni.
I
Veriteras costruiscono il loro suono sulle melodie epiche tratteggiate dalle due chitarre di
Sean Osterberg e
Santtu Winter e dallo screaming abrasivo del cantante e bassista
Jeff Smith, dando vita a 31 minuti serratissimi ed intensi.
Le canzoni sono autentiche rasoiate potenti ed incisive eppure intrise di afflato epico, propaggini della magia nordeuropea giunte sino al confine canadese degli Stati Uniti occidentali.
Lo scotto che paga "
The Dark Horizon" dopo numerosi ascolti è una ripetitività nelle strutture e nelle composizioni, che rende difficoltosa la riconoscibilità dei singoli brani i quali finiscono per perdere la propria unicità diventando "anonimi".
Questa - a mio avviso - è la sfida che i
Veriteras dovranno affrontare e vincere nei prossimi lavori.
Noi li aspettiamo qui.
Veriteras - "
Celestial Darkness"
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