Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2024
Durata:40 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. ATLANTEAN SWORD
  2. KINGS OF THE IRON HILL
  3. BLOOD & FIRE (BORN ON A BATTLEFIELD)
  4. HAMMER OF WRATH
  5. AVENGING SON
  6. THE OATHPACT
  7. RETURN OF THE HERALDS
  8. THE KINGKILLERS TALE
  9. WE BURN
  10. BEYOND THE GATES

Line up

  • Alex VanTrue: vocals
  • Klas Holmgren: guitars
  • Steve Brockmann: guitars
  • Marco Ignacio Toba: bass
  • Christoph Brandes: drums

Voto medio utenti

Power Metal & Fantasy a manetta.

E cosa altro aspettarci dai Krilloan, che abbiamo iniziato a conoscere in occasione del loro esordio, "Emperor Rising", uscito nel 2022 e che ci aveva consegnato una formazione già in grado di tenere alte le insegne del Power Metal svedese.

Che poi di svedesi nei Krilloan troviamo il solo Klas Holmgren, chitarrista e fondatore del gruppo, dato che i suoi compagni di viaggio provengono un po' da tutto il mondo, dalla Germania, dal Portogallo e financo dall'Argentina. E altrettanto variegate sono le influenze che ritroviamo nel loro songwriting, visto che non solo di Hammerfall, Nocturnal Rites o Freternia si "vive", ma nel loro sound fa capolino anche tanto (tanto... tanto..) dei Blind Guardian oltre Sonata Arctica e Rhapsody.

Dalle parole ai fatti: la battagliera opener "Atlantean Sword" ci dice già tutto quelle che c'è da sapere su "Return of the Heralds", un Power Metal veloce e affilato, proprio come la spada brandita da Conan sui due film interpretati da Arnold Schwarzenegger, con largo uso di quei cori eroici che ritroviamo anche nella successiva "Kings of the Iron Hill" che corre con passo meno spedito e soprattutto è un esplicito omaggio ai già citati Blind Guardian, visto che le liriche sono praticamente un collage di titoli di brani dei bardi di Krefeld. Si abbassano ulteriormente i ritmi e si torna alla saga di Conan il Conquistatore con "Blood & Fire (Born on a Battlefield)", almeno sul piano lirico, visto che musicalmente è largamente influenzata dai Blind Guardian, anche se nei cori fanno pure capolino urletti alla Powerwolf. Altra canzone altro riferimento, infatti, credo che sia la martellante "Hammer of Wrath" sia la più morigerata "Avenging Son" si rifacciano entrambe al gioco di ruolo Warhammer, e se non mi ripeto sulle influenze musicali che sono schiaccianti, devo invece fare i complimenti alla prova del portoghese Alex VanTrue che si trova a suo agio nei panni di un novizio seguace di Hansi Kürsch, anche se nel corso dell'album la sua voce più che il cantante tedesco mi ha fatto pensare a Tony Kakko (Sonata Arctica) e a Fabio Privitera dei Bejelit.
Si prende fiato con il breve interludio orchestrale "The Oathpact" per poi tornare alla pugna con la titletrack, esemplare cavalcata intrepida, credo ispirata dalla saga del Trono di Spade, che per indole e struttura molto deve ai Gamma Ray e dove vengono esaltate le qualità di Alex VanTrue. E dopo una bella rincorsa che c'è di meglio di quel momento di serenità cui ci accompagna l'acustica "The Kingkillers Tale", con i suoi arpeggi e quelle melodie che ravvivano le mai sopite influenze da parte dei Blind Guardian. Ovviamente dopo la quiete la tempesta, prima con la rutilante "We Burn", helloweeniana e ben incalzata dal drumming di Christoph Brandes e dai larghi squarci corali, ed infine con la conclusiva "Beyond the Gates" (ispirata da un altro gioco di ruolo, Dragons and Demons) che apre le porte ad una spedizione verso territori che rinverdiscono i fasti della scena Power Metal italiana a fine a cavallo degli anni '90 e l'inizio del nuovo secolo, tra Heimdall, Projecto, Secret Sphere, Highlord, Thy Majestie...

"Return of the Heralds", che si accompagna all'evocativo artwork realizzato nuovamente da Alvaro Valverde (Khonkhra, Elvenking, Veonity...), è una bella conferma per lo stato di salute dei Krilloan, un album decisamente superiore al suo predecessore, sia per un songwriting e arrangiamenti più snelli e fluidi rispetto all'esordio dove si avvertiva ancora il segno del caos (voluta citazione da "Le Cronache di Ambra"), ma anche per resa sonora, qui decisamente più pulita e smagliante.

Under the skies, over the seas
Fly with us tonight...



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 ott 2024 alle 22:58

Stupendo!!!! Band che è già entrata nel mio cuore con il debutto di 2 anni fa...che Odino e Thor benedicano lo swedish power!!!

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