Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:40 min.
Etichetta:Relapse Records
Distribuzione:Relapse Records

Tracklist

  1. TO CUT OFF THE HEAD OF THE SNAKE
  2. INTERNAL DECOMPOSITION
  3. DESTROY AND CONSUME
  4. A UNIFIED SOUL
  5. MASSIVE DEPLETION IN EB MINOR
  6. SUFFER AS ONE
  7. ONES AND ZEROES
  8. HUNTING MAGGOTS
  9. ATOMS AND PARTICLES
  10. OVERCOME, OVERTHROW
  11. CQC

Line up

  • Aaron Rieseberg: Bass
  • Wim Coppers: Drums
  • Lennart Bossu: Guitars
  • Levy Seynaeve: Guitars, Vocals

Voto medio utenti

La band belga/statunitense Living Gate – che vede tra le sue fila membri di Wiegedood (Wim Sreppoc e Levy Seynaeve), Amenra (Lennart Bossu) e Yob (Aaron Rieseberg) – rilascia in questi giorni autunnali, preceduto dal singolo di lancio del 2023 "Internal Decomposition", il suo primo full-length della carriera:
"Suffer as One" (Relapse Records).

"Suffer as One" è un album che si muove al limite tra il Death ed il Brutal dal discreto tasso tecnico e, nel complesso, piuttosto "raffinato". Come punti di riferimento, per farvi comprendere adeguatamente la proposta dei Living Gate, possiamo menzionare i Malevolent Creation, per un certo approccio sofisticato e al contempo feroce; i Suffocation, per quanto riguarda alcune partiture tendenti al Brutal più tecnico; a cui inoltre si può aggiungere una certa tendenza ai mid tempos sincopati e densi di incastri, con un discreto lavoro di dissonanze, non scontate, che potrebbe vagamente accostarsi agli Immolation.
Si tratta di un'opera ben realizzata, bilanciata tra attacchi ferali convulsi e dall'esecuzione sopraffina, e rallentamenti paludosi contraddistinti da una certa atmosfera nera che, di tanto in tanto, affiora nei momenti più "melodici", probabile retaggio del background Black metal di Wim Sreppoc e Levy Seynaeve.
Un platter che indubbiamente necessita di più ascolti per essere pienamente compreso, senza tuttavia scadere in costrutti troppo elaborati ed inintelligibili. I suoi undici brani scorrono piuttosto agevolmente, riuscendo, infine, a lasciare tracce del proprio passaggio.
Ciò di cui forse un LP come "Suffer as One" è deficitario, è quel grano di violenza in più e di spontaneità che ci si aspetterebbe da questo genere di proposte.
In ogni caso, nell'epoca della macchina e dei calcoli, quale è la nostra (del Kali Yuga a mio avviso), non ci resta che accontentarsi di prodotti onesti come questo.

Recensione a cura di DiX88

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