Copertina 8

Info

Anno di uscita:2024
Durata:74 min.
Etichetta:earMUSIC

Tracklist

  1. SLAVE TO THE GRIND
  2. THE THREAT
  3. BIG GUNS
  4. 18 AND LIFE
  5. PIECE OF ME
  6. LIVIN’ ON A CHAIN GANG
  7. PSYCHO THERAPY
  8. IN A DARKENED ROOM
  9. MAKIN’ A MESS
  10. THE GANG’S ALL HERE
  11. RIOT ACT
  12. TEAR IT DOWN
  13. MONKEY BUSINESS
  14. I REMEMBER YOU
  15. TIME BOMB
  16. YOUTH GONE WILD

Line up

  • Erik Grönwall: vocals
  • Rachel Bolan: bass
  • Dave ‘The Snake’ Sabo: guitar, backing vocals
  • Scotti Hill: guitar, backing vocals
  • Rob Hammersmith: drums

Voto medio utenti

Ascoltare questo "Live in London” accentua ulteriormente il rammarico per la fuoriuscita di Erik Grönwall dagli Skid Row, avvenuta per motivi di salute.
Se già con “The gang’s all here” il cantante svedese aveva dimostrato di poter sostenere assai agevolmente il fardello non banale rappresentato dall’eredità di Sebastian Bach, qui, dove il confronto con il catalogo storico della band è tangibile e “spietato”, la disinvoltura e l’abilità con cui affronta l’ardua impresa appaiono davvero encomiabili.
Il disco, registrato all’02 Forum di Kentish Town nell’ottobre 2022, istiga infatti in maniera accentuata l’inesorabile paragone, andando a proporre in gran parte proprio i tanti brani che hanno costruito la scintillante fama del gruppo, quelli che, in fondo, i fans degli Skid Row vogliono sentire ad un concerto dei loro beniamini.
E così, a partire da “Slave to the grind” e “The threat”, per arrivare a “Youth gone wild”, passando per “Big guns” e “Monkey business”, senza dimenticare le mitiche “18 and life” e “I remember you”, in questo “Live in London” troverete esattamente quello che ci si aspetta da una formazione che ha fatto la “storia” del genere e sa riproporla in tutta la sua dirompente intensità, forte di una vitalità e di un impeto espressivo talmente trascinanti da annientare l’eventualità di avere a che fare con una “vecchia gloria” interessata solo a sbarcare il lunario sfruttando l’effetto amarcord.
La “sorpresa”, se così vogliamo chiamarla, è che anche i pezzi recenti, e mi riferisco a “Time bomb”, “Tear it down” e “The gang’s all here” (e io avrei inserito anche “World’s on fire” …) non sfigurano per nulla nei confronti del repertorio più celebre, un’impressione emersa durante l’ascolto dell’ottimo lavoro in studio del 2022 e ampiamente avvalorata in occasione di questo accostamento diretto.
Aggiungiamo una doverosa citazione per “Psycho therapy”, cover dei Ramones cantata da Rachel Bolan, e concludiamo questa breve disamina di “Live in London” con una raccomandazione, probabilmente superflua, un augurio e un messaggio: cari rockofili, fate vostro questo galvanizzante albo dal vivo; Erik, un grande in bocca al lupo e Skid Row, attendiamo con ansia di poter esaminare i frutti dell’ennesima “nuova fase” (con Lzzy Hale?) della vostra carriera artistica, confidenti che saprete dimostrare al “mondo” che la sfida per i vertici della scena di riferimento vi vedrà autorevoli e agguerriti protagonisti.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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