Fate - Reconnect ‘N Ignite

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2024
Durata:52 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. AROUND THE SUN
  2. REASON FOR EVERYTHING
  3. THIS WON’T LAST
  4. I’M ON FIRE
  5. RUNNING
  6. HOLD ON
  7. NOWHERE TO RUN
  8. WHEN IT’S OVER
  9. CHILDREN OF A LESSER GOD
  10. FEEL THE BURN
  11. UNDER THE GUN

Line up

  • Patrik Törnblom: keyboards
  • Torben Enevoldsen: guitars
  • Peter Steincke: bass
  • Peer Johansson: vocals
  • Søren Ryan: drums

Voto medio utenti

Ok … i Fate del 2024 non sono più quelli di “A matter of attitude” e nemmeno, visto il ritorno in line-up di Peer Johansson, quelli di “Scratch 'n sniff”, e di questo concetto bisognerà farsene una ragione.
La decisione di irrobustire il suono, fino ad arrivare ai confini del power-metal mitteleuropeo, può essere opinabile almeno per chi conosce nel dettaglio la “storia” dei danesi, ma ancora una volta, cerchiamo (non senza difficoltà, lo ammetto …) di analizzare il nuovo “Reconnect ‘n ignite” accantonando le memorie di un passato glorioso, sviluppato all’insegna di sonorità decisamente più melodiche.
E allora, avvertendo il lettore che oggi gli interlocutori principali dei nostri sono i cultori di Accept, Sinner, Primal Fear, (ultimi) Bonfire e Jaded Heart, rileviamo in prima istanza come la voce di Johansson, divenuta più ruvida (anche di quanto non fosse nel valido “V”), sia abbastanza adeguata al genere proposto.
Che si tratti di fatale “logoramento” o di contingente scelta stilistica, non sono in grado di affermarlo con certezza (anche se propendo maggiormente per la prima ipotesi …), mentre, come anticipato, mi sento comunque di promuovere la sua prova, compensata, quando serve, da esperienza e da un certo carisma.
Arrivati alle canzoni, direi che si tratta di un calderone di suoni granitici e cadenzati, parecchio competenti (anche grazie al funambolico, ma non eccessivamente ridondante, Torben Enevoldsen) e tuttavia non sempre incisivi nelle strutture armoniche e un po’ troppo ripetitivi e convenzionali nelle soluzioni espressive.
In tale contesto, a spiccare sono la strisciante openerAround the sun” e le melodie maggiormente accondiscendenti di “This won’t last”, “When it’s over” e “Hold on”, a cui si aggiungono la Priest-iana "Children of a lesser God” e "Feel the burn”, brano che a tratti mi ha ricordato i “vecchi” Fate.
Senza crogiolarsi nei “ricordi”, anche in tempi recenti i Fate hanno dimostrato di saper fare meglio di quanto sfoggiato in “Reconnect ‘n ignite” e questo loro “nuovo corso” desta ben più di una perplessità … peccato, e sollecitare il pronto riscatto di una testata artistica così prestigiosa appare tanto lecito quanto doveroso.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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