Un project strumentale nato nel 2002 dal chitarrista-pianista di Nashville Ryan Denzer-King e sviluppatosi da duo a quartetto reclutando musicisti nei vari forum delle band su internet, tra cui il "nostro" Matteo Borselli (Anthelion) e le collaborazioni amichevoli di Alan Goldstein, Santiago Dobles (Aghora) e Tommy Kruidenier (chitarrista degli Exivious). Citando esplicitamente sia Gordian Knot, Cynic, Messhuggah, Pain of Salvation, Dream Theater che Banco, PFM e Camel, King si avventura con molta professionalità ed inventiva nei territori di un prog metal sperimentale articolato ed atmosferico trovando il giusto spazio a tutti gli strumenti (ogni ospite ha registrato le sue parti in proprio basandosi sul solo lavoro di chitarra di King, che ha poi mixato il tutto) e sviluppando molte idee che però avrebbero trovato miglior riscontro con l'ausilio di un cantante alla Daniel Gildenlow capace di dar voce ad un così vasto campionario musicale ed emozionale che trasforma così i 4 brani in una sorta di lunga suite in cui i cambi di tempo si susseguono senza sosta (a parte qualche breve estratto di parlato, tra cui la massima di Hemingway citata da Morgan Freeman nel finale di "Seven"). Denzer-King è sicuramente un artista e compositore versatile (suona anche nella jazz prog band Oneiros) che ha il potenziale per ritagliarsi uno spazio tutto suo all'interno del prog ricercato fuori dai soliti schemi, resta solo da vedere se qualche label avrà il coraggio di dargli piena fiducia.
Contatti: Web Site: www.koliosproject.com
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