Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2024
Durata:63 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. PSALMS TO SHOUT AT THE VOID
  2. LAMENTATIONS BY THE LOCHAN
  3. THE PTARMIGANS CRY
  4. INTROSPECT
  5. SILENCE
  6. THE BROCKEN SPECTRE
  7. ENTANGLED IN THE LIGHT

Line up

  • Tony Dunn: everything

Voto medio utenti

Secondo capitolo discografico per gli Sgàile, progetto dell’abile polistrumentista scozzese Tony Dunn, intitolato Traverse The Bealach, realizzato per la Avantgarde Music.

Il disco è un concentrato di atmosfere evocative, descritte attraverso ricercati arpeggi e passaggi chitarristici che, anziché basarsi sulla tecnica, puntano tutto sull’intensità emotiva, enfatizzata ulteriormente dalla scelta di accurate trame melodiche, a cavallo tra l’onirico e il malinconico.
Ad innalzare questa connotazione fortemente introspettiva dell’album, contribuisce indubbiamente la singolare storia del concept, in cui vengono narrate le profonde emozioni vissute da un viaggiatore nomade che si aggira per le ostili lande scozzesi, ormai desolate, a seguito di un’ improvvisa apocalisse, non meglio precisata. Gli Sgàile si rivelano estremamente abili a trasformare in musica quel senso di inquietudine che attanaglia il protagonista, ma anche la sua encomiabile tenacia e il suo istinto di sopravvivenza, e lo fanno attraverso composizioni coinvolgenti e qualitativamente valide.
Il fattore emotivo è indubbiamente il punto di forza di Traverse The Bealach ma, paradossalmente, si rivela anche il suo limite.
Sovente infatti, si ha la netta sensazione che il buon Tony Dunn sia alla ricerca quasi ossessiva dell’atmosfera perfetta, a scapito però della sostanza.
Una maggiore incisività, che avrebbe potuto concretizzarsi mediante un timbro vocale più aggressivo (in questo purtroppo “Sir Dunn” si rivela un pò carente), o delle chitarre più corpose (come avviene ad esempio in Silence) avrebbe reso sicuramente il disco molto più affascinante.

Traverse The Bealach è in ogni caso un album ben fatto, denso di emozioni, melodie gradevoli e atmosfere affascinanti, da respirare a pieni polmoni. Se l’obiettivo degli Sgàile era, tramite questo lavoro, quello di intraprendere dei profondi viaggi interiori, lo scopo è stato pienamente raggiunto. Tuttavia, non avrebbe guastato, in alcuni momenti, mostrare anche muscoli, onde evitare di anestetizzare l’ascoltatore con troppo sentimento.



Recensione a cura di Ettore Familiari

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