Percussionista eclettico con i Tangerine Dream prima e con gli Ash Ra Tempel poi, nonché pioniere della musica elettronica più
intelligente grazie a una discografia pressoché sterminata (e, soprattutto a inizio carriera, di livello altissimo), con la sua scomparsa nel 2022
Klaus Schulze ha lasciato un vuoto profondo nel panorama musicale internazionale.
Le registrazioni del postumo
“101, Milky Way” risalgono al 2009, e sono francamente poca cosa rispetto a classici del calibro di
“Timewind”, “Mirage” o
“X”, ma va bene così, anche solo per ricordare alle nuove generazioni che da Aphex Twin a Hans Zimmer tutti hanno almeno un piccolo debito nei confronti del musicista tedesco.
L’ennesimo viaggio inizia con
“Infinity” e
“Alpha”, che sono eteree e suggestive, mentre la lunga
“Multi”, con i suoi lentissimi sviluppi wagneriani, è impreziosita dalle pulsazioni ritmiche del sequencer e della batteria elettronica.
“Meta” è armonicamente più ricercata, e sfocia nella dinamica
“Uni”, forse l’episodio più
spacey del lotto.
Riposa in pace Klaus.
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