Copertina SV

Info

Anno di uscita:2024
Durata:26 min.
Etichetta:Massacre Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BLOOD FOR BLOOD
  2. SKULLBLAST
  3. IN AND OUT BY THE TIDE
  4. CUT YOUR (OWN) THROAT
  5. THE GREEN MANALISHI (WITH THE TWO PRONG CROWN) (FLEETWOOD MAC COVER)

Line up

  • Ingo Bajonczak: vocals
  • Jürgen "Scholli" Scholz: guitars
  • Frank Blackfire: guitars
  • Joachim Kremer: bass
  • Björn "Burn" Sondermann: drums

Voto medio utenti

Degli Assassin tutto si può dire, tranne che facciano le cose di fretta… Si son sempre presi i loro tempi tra una pubblicazione e l’altra, e anche questa volta son passati ben quattro anni dall’uscita di “Bestia immundis”, album già recensito sulle nostre pagine.

Come se non bastasse, i cinque di Düsseldorf decidono di tornare in pista non con un nuovo full length, ma con un EP. La prima cosa positiva che ho notato è che, almeno questa volta, non ci sono stati stravolgimenti nella line up, che resta la stessa rispetto al precedente album, cosa di certo non scontata per gli Assassin.

Il discorso viene ripreso esattamente da dove era stato interrotto quattro anni fa, e cioè ripartendo da un thrash metal compattissimo e in your face, abbastanza lontano da quanto ci avevano abituati ad ascoltare negli anni, ma perfettamente in linea con l’ultima proposta. Thrash metal, quindi, di chiaro stampo teutonico, ma dal sound che strizza fortemente l’occhio alla scena più moderna, sia per quanto riguarda la produzione, sia a livello di riffing.

Ingo continua a ringhiare dietro il microfono e svolge alla grande il proprio compito, anche se io continuo a preferirgli il suo predecessore Robert Gonnella, che possedeva un timbro sicuramente più personale ed incisivo. Ottimo, come sempre, sia il lavoro delle due asce Scholli/Blackfire, sia della sezione ritmica, ormai ampiamente rodata da più di dieci anni di duro lavoro.

Sinceramente non so quale possa essere stato il motivo che ha spinto la band a pubblicare un EP invece del canonico full, forse i costi di produzione? Fatto sta che nonostante i brani siano soltanto quattro (più una cover sconvolta e thrashizzata a dovere di “The green manalishi (with the two prong crown)” dei Fleetwood Mac, ma che i più di voi conosceranno per la versione dei Judas Priest), sono sufficienti per darci un’idea dello stato di salute del gruppo, che sembra quasi stia vivendo una nuova giovinezza da quando la line up è stata sconvolta qualche anno fa.

Come sempre, nel caso degli EP, se si tratta di un’anticipazione del nuovo full direi che i fan della band possono dormire sogni tranquilli, se le premesse sono queste ci sono tutti i presupposti perché il prossimo lavoro in studio ci riconsegni gli Assassin nel pieno delle loro forze. A quanto pare Scholli non ha alcuna intenzione di mettere la sua creatura sotto naftalina, e per fortuna, aggiungo io…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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