Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:35 min.
Etichetta:War Anthem Records
Distribuzione:Sureshot Worx

Tracklist

  1. SEWER ROT
  2. MASSIVE MAGGOT SWARM
  3. LONG LIVE THE ROT
  4. EAT OR BE EATEN
  5. THE TRIUMPH OF ROT
  6. TUNNEL RAT
  7. DIRT DWELLERS
  8. FUNERAL MOCK
  9. WE ROT
  10. OUTROT

Line up

  • Jonny Pettersson: Bass, Effects, Guitars
  • Ralf Hauber: Vocals
  • Erik Barthold: Drums

Voto medio utenti

I Rotpit sono una Death metal band internazionale (Svezia/Germania) costituitasi nel 2020. Il gruppo è formato da musicisti veterani della scena metal europea: Jonny Pettersson (membro di altri complessi come Wombbath e Heads for the Dead), Ralf Hauber (Revel in Flesh), e inizialmente Henrik Posingis alla batteria, poi sostituito da Erik Barthold.
Nel 2021 hanno pubblicato il loro primo demo, "Into the Rotpit", seguito nel 2023 dal loro album di debutto, "Let There Be Rot". Mentre in questa fine 2024 rilasciano il loro secondo lavoro lungo: "Long Live the Rot", sotto l'egida della War Anthem Records.

Il sound sfoderato dai Rotpit appare influenzato dal Death metal old school, con forti richiami alla scena britannica e finlandese degli anni '90, oltre, come è ovvio che sia, alla gloriosa scena svedese: soprattutto per un certo utilizzo marcato del classico "buzzsaw", ricongiungendosi a formazioni come Entombed, Dismember e Grave.
"Long Live the Rot" si muove prevalentemente su down tempos e mid tempos, contraddistinti da suoni estremamente corposi, dove trova costantemente luogo felice una certa orecchiabilità di insieme, richiamando alla memoria i maestri Bolt Thrower, o i già menzionati Entombed di "Wolverine Blues" (1993).
Numerosi sono i passaggi dove ci si inoltra in sentieri Doom dai forti connotati atmosferici, presentandosi come una sorta di miscela tra i maestri americani Incantation e Immolation – quest'ultimi nelle parti più raffinate e dissonanti –, e i finlandesi Demigod e Purtenance.
L'album possiede una struttura monolitica, risultando opprimente e nauseabondo nel suo incedere. Si percepisce costantemente un'aura mortifera capace di entrare nelle profondità delle viscere; e al contempo una fruibilità complessiva davvero notevole – stando i Rotpit ben attenti a non discostarsi dalla forma canzone, e dal già menzionato piglio catchy che, a mio avviso, un certo tipo di Death metal dovrebbe sempre preservare. Inoltre, a garanzia di non tediare l'ascoltatore, vengono poste numerose sfuriate veloci – bastonate nei denti – in grado di conferire dinamicità all'impianto tellurico, e mastodontico, su cui poggiano le basi i dieci brani proposti.

"Long Live the Rot" è Death metal di altri tempi… Non fatevelo sfuggire.

Recensione a cura di DiX88

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