Vulcano - Bloody Vengeance (Reissue)

Copertina 7,5

Info

Past
Anno di uscita:2024
Durata:23 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. DOMINIOS OF DEATH
  2. SPIRITS OF EVIL
  3. READY TO EXPLODE
  4. HOLOCAUST
  5. INCUBUS
  6. DEATH METAL
  7. VOICES FROM HELL
  8. BLOODY VENGEANCE

Line up

  • Zhema: bass
  • Soto Jr.: guitars
  • Angel: vocals
  • Flávio: guitars
  • Laudir: drums

Voto medio utenti

Ah, che bella la scena Thrash carioca vero? E il termine “scena” in questo caso non è assolutamente usato a sproposito visto che parliamo di un sottogenere che ha una precisa linea stilistica (praticamente una versione più grezza e minimale del Thrash Metal tedesco), le sue roccaforti, oltre ad un interscambio di musicisti tra band.
Oltre ai soliti noti che hanno raggiunto le luci della ribalta (Sepultura in primis, ma guai dimenticare Sarcófago o i Ratos De Porao), il Brasile può vantare una serie di guerrieri dell’underground che hanno contribuito a plasmare l’ala più intransigente del genere: difficile rimanere impassibili dinanzi a nomi come Attomica, Dorsal Atlântica, Holocausto, Sextrash, Chakal e Mutilator.

I Vulcano sono un’altra cult band obbligatoria se si vuole parlare di Metal estremo brasiliano e il caso vuole che quest’anno la sempre prolifica High Roller abbia ristampato alcuni loro album, quindi iniziamo dal principio con la prima ristampa, ovvero l’esordio “Bloody Vengeance” dell’86.
Ecco, partiamo da quella fatidica annata: oltre a dei demo/split/ep di band amiche o coeve, l’esordio dei Vulcano è contemporaneo con quel “Morbid Visions” dei ben più noti Sepultura.

L’esordio dei Vulcano è un album davvero molto importante, non solo per il Brasile, ma per il Sud America in generale e che plasma, insieme agli altri protagonisti coevi un sound riconoscibile ed efferato: una batteria sparata spesso su velocità folli che ha un suono che potrebbe ricordare un fustino del dash, le chitarre così grezze e e crude da risultare un ronzio zanzaroso, un basso che dà ulteriore pacca al tutto e una voce eternamente sguaiata fa il resto.
Tematiche ovviamente a sfondo satanico. Qualità audio ben distante dagli standard nord americani.

Mi si potrebbe rispondere che questi sono solo difetti, ma se fate così evidentemente questo non è il pane per i vostri e ci mancherebbe, mica è un crimine. I 23 minuti di musica qui presenti suonano autentici e genuini, nati in mezzo a mille difficoltà , guardano al primo mitico Bathory (quello del Capro per intenderci) e ai Sodom (ammesso e non concesso che li conoscessero), per farne un commovente trait d’union in questo concentrato di poca tecnica, ma tanto cuore.

Recensione a cura di Seba Dall

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