Passa un solo anno, questi brasiliani sono sempre incazzati (e come non esserlo d’altronde?) e toh, con la furia di un toro che vede rosso rilasciano un altro concentrato di “MegaThrash”. “
Anthropophagy” è un “
Bloody Vengeance” più grosso, grande e cattivo, ma anche decisamente meno riuscito a mio parere.
La registrazione migliora (non di molto, ma comunque migliora), c’è un pizzico (ma giusto un pizzico, eh? Che non vi fate strane idee poi) di varietà in più, ancora più cattiveria musicale se possibile, ma forse manca proprio il senso dell’equilibrio in quello che è un disco davvero troppo caotico e con canzoni che si assomigliano decisamente troppo tra di loro.
Ok che è roba degli ’80, ok che anche i
Vulcano erano dei prime movers in Brasile, ma se si confronta questo lavoro con “
Attomica”, “Campo De Exterminio”, “Cada Dia Mais Sujo E Agressivo”, “I.N.R.I. o “Schizophrenia”, il paragone è davvero impietoso.
Una serie di sfuriate che lascia davvero poco insomma, poi certo, per il thrasher più oltranzista magari anche questo è una perla che merita di essere riscoperto, ma alla fine i Vulcano si limitano a fare proprio il motto “squadra che vince, non si cambia” ma con meno convinzione.
Cosa questa fatta anche con il successivo (e non esaltante) “
Who Are the True?”, vomitato anch’esso a distanza di un anno, ma poi la band si prese un po’ più di tempo e al quarto appuntamento discografico si presentò decisamente più convinta e rinnovata, ma di questo ne parleremo meglio nella prossima recensione che sarà decisamente più interessante di questa.
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