Black Sand - Choose Your Deathstyle From Our List

Copertina 7

Info

Demo
Anno di uscita:2006
Durata:16 min.

Tracklist

  1. ADDICTED
  2. DEAD MAN WALKING
  3. MENTAL DISTORTION
  4. VOMIT

Line up

  • Fabrizio Giuliano: bass
  • Daniele Pigni: vocals
  • Kevin Ferrero: drums
  • Maurizio Ferrero: guitars
  • Massimo Galli: guitars

Voto medio utenti

Secondo demo per i milanesi Black Sand, quintetto in attività dall'inverno del 2002. Partiti come una semplice cover band di bands storiche ( Metallica, Megadeth, Iron Maiden ), i nostri hanno virato direzione dopo l'ingresso in formazione del giovane cantante Daniele Pigni, singer dotato di un growl micidiale. Dopo aver compreso come sfruttare al meglio le notevoli doti del nuovo entrato, i nostri hanno incominciato a scrivere brani autografi improntati, come la logica fa intuire, sul thrash più furioso, mischiato al death di chiaro stampo americano. Le canzoni che i Black Sand ci propongono sono quattro e la produzione rende giustizia al sound del quintetto meneghino. Durante l'ascolto di questo lavoro, oltre ad emergere la professionalità dei musicisti coinvolti, si nota la chiara intenzione di diversificare il più possibile il proprio sound. In un genere come il thrash/death, che spesso vivacchia solo sulla brutalità e sull'intensità, questa ricerca nel songwriting raramente viene fuori. Onore ai Black Sand, quindi, che non annoiano sicuramente durante l'ascolto di questi 17 minuti. Si passa da " Addicted ", opener che vira sul brutal death più soffocante, con un grandissimo lavoro delle due chitarre, impegnate a mulinare riffs circolari sui quali si staglia il growl impetuoso di Daniele. La seconda traccia, " Dead Man Walking " è più varia, offrendo un intro arpeggiata spezzata presto da ritmiche serrate. In questo brano, orientato su continui stop and go, la voce spazia abilmente dal clean al growl, mostrandoci la poliedricità dei nostri. " Mental Distortion " prosegue il discorso della varietà, visto che nei suoi 4 minuti scarsi, ci offre parti rallentate, sfuriate da headbanging spezzacollo, rallentamenti e partenze, growls e clean vocals che giocano ad inseguirsi per tutta la durata del brano. Si chiude con " Vomit ", titolo assolutamente fuorviante, in quanto ci si imbatte nel brano più articolato del lotto, quello che preme meno sulla potenza, puntando forte sull'epicità dei propri mid tempos.
Chiudo dicendo che questi Black Sand hanno tutte le carte in regola per dire la loro, anche in un mercato iper affollato come quello metal, basta dare loro un'occasione. Un consiglio, dal vivo sono anche meglio, quindi non perdetevi qualche loro data se avrete la possibilità di vederli in azione.

Contatti: Web Site: http://blacksand.altervista.org/
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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